Windsor: duecento anni di storia
Uno scatto fotografico molto ironico: la regina Elisabetta II con i suoi amati gorgie
Maria Catalano Fiore
Da marzo 2022, a Kensingthon Palace di Londra, una mostra ripercorre duecento anni di casa Windsor attraverso scatti famosi ed immagini mai viste: “Life Through A Royal Lens”. Dagli albori della fotografia sino ad oggi, un omaggio ai 96 anni di S.A. Elisabetta II.
Sino al 30 ottobre, una carrellata fotografica e di ritratti che ripercorrono le varie tappe della Famiglia Windsor al comando della Gran Bretagna e dell’annesso vasto impero. Certo non si prevedeva la morte della sovrana, ma questa mostra acquista ancor più valore storico, poiché la casa Windsor, con il nuovo re Carlo III subisce dei mutamenti.
Pur mantenendo salda la monarchia, i re e regine inglesi, in effetti, nel corso dei secoli, hanno subito varie mutazioni di casata, dalla grande Elisabetta I Tudor, che non lascia eredi diretti, agli Stuart, eredi di Maria di Scozia, fatta decapitare da Elisabetta I. Si arriva ad una Stuart, Anna, che nel 1707 unifica definitivamente il regno di Inghilterra con quello di Scozia, creando la Gran Bretagna. Purtroppo, anche il casato Stuart si esaurisce con lei. La corona, della Gran Bretagna, passa quindi ad un suo parente, il principe tedesco Giorgio Ludovico di Hannover, che sale al trono con il nome di Giorgio I. I suoi interessi però sono in Germania e trascorre ben poco tempo sull’Isola. Nonostante tutto, continua a regnare sino alla Regina Vittoria, una Hannover.
Vittoria deve diventare un’inglese, ma come, se sposa persino un altro tedesco? Studiando una vera strategia pubblicitaria, diremmo adesso, diffondendo la propria immagine tra il popolo. Per questo si usano sia i ritratti ufficiali, opere di grandi artisti, che la neonata fotografia, velocizzando e con maggior impatto sia per foto ufficiali, sia per la sua vita privata. La regina deve essere sempre a contatto col suo popolo, che deve poterla riconoscere.
L’attuale Famiglia reale, infatti, tra i vari primati, detiene, anche quello del maggior numero di foto e ritratti, ufficiali e non, tra tutte le case regnanti. L’uso della fotografia, creata intorno agli inizi del 1800, porta, nel 1826, ai primi scatti a persone.
La regina Vittoria (1819-1901), salita al trono dal 1837 sino alla sua morte, ne fa largo uso. Vittoria, nipote di re Giorgio III, ma anche, figlia di una principessa tedesca, Vittoria di Sassonia Coburgo, non era nell’asse di successione al trono, ma essendo deceduti prematuramente sia suo padre che i suoi zii, eredita il trono a soli 18 anni e comincia a farsi fotografare, oltre che ritrarre.
Già alla sua epoca, quella inglese, era una “monarchia parlamentare”. Ben diversa da quella costituzionale italiana dei Savoia, pur di origini antiche ma che, tutto sommato, ha governato sulla nostra penisola solo 80 anni circa.
Vittoria viene trasformata, dal parlamento, proprio attraverso la diffusione delle sue foto, in una vera icona, un modello da seguire, per tutto il popolo.
Nel 1840 sposa un cugino, il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha (1819-1861). Ovviamente le foto delle nozze reali hanno ampia diffusione.
La coppia ha ben nove figli, tutti ampiamente fotografati. Venti dei suoi quarantadue nipoti si sposano con membri delle più importanti case reali europee. Le succede Edoardo VII (1841-1910) re d’Inghilterra ed imperatore dell’India, dopo 64 anni di regno vittoriano; ma regna solo dal 1901 al 1910.
La sua terzogenita, Alice (1843-1878), diventa Gran Duchessa d’Assia, bisnonna del principe Filippo. Alice è anche la madre di Alex (1872- 1918), poi Alessandra Fedorova Romanov, che sposando lo Zar Nicola II, diventa l’ultima Zarina di Russia.
La regina Vittoria d’Inghilterra, diventa, in effetti, la “nonna d’Europa”, ma è sempre una Hannover, tedesca. I suoi discendenti portano il cognome, del padre, Sassonia-Coburgo-Gotha.
L’esigenza di farsi fotografare, oltre che ritrarre da artisti, porta Vittoria, rimasta vedova nel 1861, anche a farsi immortalare con il suo stalliere e con Abdul, il suo servo indiano, suoi amici e presunti amanti.
Questa moda, di farsi fotografare, si propaga anche tra i monarchi e nobili più conservatori.
Nel 1917, re Giorgio V (1865-1936) nipote di Vittoria, figlio di Edoardo VII, considerando che, il primo conflitto mondiale ha spazzato via già tre grandi monarchie europee, e che gli inglesi hanno mal tollerato le bombe provenienti proprio dallo stabilimento di Gotha, in Germania, decide di adottare, con il supporto del parlamento, un nuovo cognome più inglese. Ispirandosi ad uno dei Castelli di loro proprietà adotta il cognome Windsor.
Windsor, dal 1917, ma retroattivo sino all’epoca della Regina Vittoria, e con ulteriori modifiche proprio con Elisabetta II.
Re Giorgio V è opportunamente fotografato, ma è suo figlio, Edoardo VIII (1894-1972), che salendo malvolentieri al trono e causando il noto scandalo internazionale, sposando, contro il parere del parlamento, la pluri-divorziata americana Wallis Simpson,(1896-1986) supera per numero di scatti fotografici, e di presenze su giornali e quotidiani di ogni tipo, anche la sua bisnonna Vittoria.
Re Edoardo, ma anche capo supremo della Chiesa d’Inghilterra, mette in serio pericolo la monarchia. Dopo un solo anno di regno, dal gennaio a dicembre 1936, abdica a favore del fratello minore Alberto, che sale al trono con il nome di Giorgio VI.
Giorgio VI (1895-1952) è timido, un re incerto, un principe di York che non si aspetta di diventare addirittura imperatore, ha difficoltà in pubblico, è balbuziente. La sua incoronazione è la prima, in assoluto, trasmessa dalla BBC-radio e registrata come documento storico.
Al suo fianco, dal 1923, una gran donna Elisabeth Mary Bower-Lyon (1900-2002) la futura regina consorte e poi regina madre.
Mary diventa, nell’ombra, la sua vera tutrice e mentore, aiuta il futuro re nella composizione dei suoi documenti ufficiali, gli presenta un logopedista, Lionel Logue, che tramite esercizi di respirazione, gli insegna come controllare timidezza e balbuzie. Nel 1927 riesce a tenere, con successo, il suo primo discorso radio ufficiale in occasione dell’apertura del parlamento federale australiano.
Mary è anche la madre di Elisabetta, una bimba spensierata sino ai 10 anni, poi. poco alla volta. aiutata dalla mamma a diventare una regina. Elisabetta è fotografata nel pubblico ed anche in privato.
Elisabetta è molto intelligente e spigliata, dialoga con tutti, è gentile, garbata, si fa amare da quello che sarà il suo popolo.
Il problema dell’adozione del cognome inglese Windsor si ripropone, però al momento in cui Elisabetta si fidanza e poi sposa Filippo Mountbatten, poi nominato Principe di Edimburgo (1921-2021). Filippo, nato principe ereditario di Grecia e Danimarca, è a sua volta un discendente della regina Vittoria, sua madre Alice di Battemberg è comunque una tedesca. Lui abbandona il suo cognome per assumere quello di suo zio materno, e padrino, Lord Luis Mountbatten,(1900-1979), nato principe Luis di Battemberg, ex Governatore Generale delle Indie indipendenti, e Capo di stato maggiore della flotta della marina britannica. Un eroe nazionale nella prima e seconda guerra mondiale.
Elisabetta, sancisce il parlamento, non può prendere il cognome del marito, è solo una Windsor e così anche i suoi figli.
Solo con l’andare degli anni Filippo ottiene, dal parlamento, di poter aggiungere al cognome Windsor dei suoi figli anche il suo.
Con la morte di S.A. Elisabetta II, il principe ereditario del Galles, sale al trono come Carlo III Windsor-Mounbatten.
Lunga vita al Re!
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