Zelenskyi: “Opporremo una resistenza feroce”
Risposta ai russi che hanno intensificato gli attacchi alla popolazione. Atti da criminali di guerre sui quali il CPI indaga
Gianvito Pugliese
In serata di ieri si sono diffuse notizie di nuovi attacchi russi in diverse città e nella capitale Ucraina Kiev nirati a colpire obiettivi e popolazione civile. Un razzo o altro ordigno è deflagrato nei pressi della stazione sud di Kiev.
A queste brutali intimidazioni, che sono crimini di guerra e null’altro, Volodymyr Zelensky risponde ai militari russi: “Ovunque andranno, saranno distrutti. Qui non avranno calma, non riceveranno cibo, non avranno un solo momento di tranquillità. Gli occupanti riceveranno solo una cosa dagli ucraini: la resistenza. Una resistenza feroce. Una resistenza tale che ricorderanno per sempre che noi non rinunciamo a ciò che è nostro, che ricorderanno cos’è una guerra patriottica”. Zelensky aggiunge che in questi sei giorni di attacco russo 9.000 soldati russi sono stati uccisi.
Filippo Grandi, responsabile dell’Agenzia Onu per i Rifugiati, ha confermato che più di un milione di persone sono fuggite dall’Ucraina in questi sei giorni di guerra.
La Corte penale internazionale (CPI) sta aprendo un’indagine su possibili crimini di guerra in Ucraina e ha iniziato a raccogliere prove. Il processo è stato accelerato da 38 Paesi che hanno formalmente comunicato segnalazioni di atrocità. Si tratta del più grande deferimento che la corte abbia mai ricevuto.
La Russia afferma di aver conquistato la città meridionale, strategicamente importante, di Kherson sul Mar Nero. L’intelligence statunitense e funzionari ucraini hanno smentito.
Almeno tre scuole nella A Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, non meno di di tre scuole sono state colpite da attacchi militari russi, testimoniati da video e foto pubblicati sui social, che mostrano danni anche ad una cattedrale e una serie di negozi in città. La CNN ha geolocalizzato e confermato l’autenticità dei video e delle foto. E sempre a Kharkiv sono atterrati paracadutisti russi, ma la città continua a resistere.
Da Marpul, la città portuale strategicamente importante nel Mar d’Azov, circondata da truppe russe, il sindaco: “Non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dagli appartamenti, poiché i bombardamenti non si fermano”.
Kiev, è stata oggetto di bombardamenti pesanti durante la notte mentre le forze russe cercano di accerchiarla.
Tanti gli arresti a Mosca e San Pietroburgo di manifestanti contro la guerra. La polizia a Mosca ha arrestato due donne e cinque bambini e minacciato di privarle della custodia dei bambini. A San Pietroburgo, Yelena Osipova, un’attivista sopravvissuta al famigerato assedio di Leningrado durante la II guerra, mondiale, è stata arrestata.
Un rapporto dell’intelligence occidentale, citato dal New York Times, al quale dovremmo dedicare un articolo in giornata, , indica che la Cina, all’inizio di febbraio, ha chiesto di attendere fino al termine delle Olimpiadi invernali di Pechino prima di iniziare un’invasione in Ucraina.
L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza la condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e ha chiesto il ritiro immediato delle sue forze. Ieri, 141 dei 193 Stati membri hanno votato a favore della risoluzione, 35 si sono astenuti e cinque (Russia, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea) hanno votato contro.
Un secondo round di colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina dovrebbe iniziare oggi in Polonia, non lontano dal confine Bielorusso. Un negoziatore russo ha affermato che un cessate il fuoco sarebbe all’ordine del giorno. L’Ucraina ha risposto che le richieste di Mosca sono inaccettabili e prima del cessate il fuoco, ed in particolare del bombardamento aereo, non potranno esserci progressi.
In piena attività la disinformazione russa: la polizia polacca ha reso noto che sui social circolano false notizie di crimini violenti commessi da rifugiati dall’Ucraina. Conferma che nazionalisti polacchi hanno attaccato e maltrattato gruppi dell’ Africa, dell’Asia meridionale e del Medio Oriente che avevano attraversato il confine e chiesto asilo.
La Polonia, come la Romania e la Bulgaria, stanno dando prova di grande civiltà e generosità nell’accoglienza dei rifugiati, A fronte di ragazzi al confine che si caricano in auto famiglie di profughi offrendo ospitalità nelle loro case, ci sono manipoli di balordi trogloditi violenti, le cui nefandezze non devono minimamente intaccare quanto quei Paesi generosi stanno facendo oggi.
Un discorso a parte quello dell’Ungheria del putiniano Orban che ha negato ai convogli diretti in Ucraina di passare sul suolo Ungherese. Con quel signore occorrerà fare i conti e metterlo alla porta prima possibile, Se gli ungheresi vorranno tornare in Europa dovranno mandare Orban a far compagnia a Putin, che prima o poi fa la fine che merita,
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