Zuppa di Lampascioni
Una volta era cucina povera, oggi….direi di no se un kg di lampascioni costa quanto la carne. Comunque sono buoni…… se proviamo in un mercatino, ci togliamo lo sfizio.
Nonna Camilla
Vengono chiamati in mille modi, Lamponi (che sono ben altro), Lampascioni, cividdin ed altro. Questo piatto tradizionale lucano, pugliese, ma soprattutto meridionale è fatto con poco, ed è di stagione, quando si arava il terreno prima della nuova semina e questi tuberi venivano fuori in grande quantità.
Era quasi un gioco per i bambini portarsi dietro sacchetti di iuta da riempire e poi consegnarli a nonna Camilla, che poi li puliva e controllava, quelli da fare sott’olio o sottaceto, quelli da tenere per varie frittate ecc…. quelli belli maturi che con i primi giorni freschi diventavano delle ottime e calde zuppe appetitose e nutrienti.
Questa ricetta, ad onor del vero, viene da “L’Antica Locanda” di Noci, ma segue pari pari quella di nonna Camilla lucana doc.
Ingredienti: le quantità dipendono dalla quantità di lampascioni, e di commensali, ovviamente: Lampascioni accuratamente puliti e mondati, una cipolla bianca, uno spicchio d’aglio, prezzemolo fresco, due uova, formaggio pecorino grattugiato, sale e olio quanto basta. Se lo avete, del brodo di pollo avanzato, altrimenti semplice.
Preparazione: Dopo aver pulito e preparato i lampascioni se avete del brodo avanzato, mettetelo in una bella pentola di coccio ed allungatelo.
Se non ne avete, nessun problema, mettete in pentola un poco d’olio, la cipolla affettata, l’aglio sminuzzato, il prezzemolo e un dado vegetale e lasciate cuocere per una mezz’ora.
Aggiungete quindi i lampascioni per un altro quarto d’ora, poi controllate la cottura ed aggiungete qualche uovo sbattuto (generalmente uno a testa) e il pecorino grattugiato, controllate la sapidità e che l’uovo riemerga consolidato. Ancora un filo l’olio, alzate la fiamma per un minuto e servite subito.
Generalmente, si aggiungeva le uova e il formaggio, per rendere la pietanza più consistente e nutriente, in masseria uova e formaggio non mancavano mai, le galline neppure…..qualcuna anche in paese nel pollaio ricavato nel retrostante giardino.
Sinceramente uova e formaggio c’erano un po’ su tutte le verdure, soprattutto cardi, cicorie campestri, sivoni ed altro. Le nonne sono impareggiabili, non devi neanche esprimere un desiderio diverso, bastava vederti giocare un pochino con la forchetta nel piatto….e scattava il pentolino.
Comunque questa zuppa servita calda, con pecorino filante è una vera delizia, ritrovata per caso in una Trattoria di Noci.
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