“A Mariupol 1.170 civili morti”
Lo afferma il sindaco aggiunto
La redazione
Gli orrori di Mariupol sembrano non finire mai. Abbiamo appena scritto dell’ospedale pediatrico bombardato e distrutto (non si cono ancora quantificate le vittime), che ci raggiunge la notizia delle vittime civili nella martoriala città che si affaccia sul Mar d’Azov. Intanto la propaganda russa nega che si tratti di un ospedale pediatrico.
Il sindaco aggiunto di Mariupol, la località portuale ucraina assediata dai russi, ha reso noto che nella sua città sono stati uccisi almeno 1.170 civili. Dichiarazione diffusa dall’agenzia di stampa France Presse. “Almeno 1.170 persone sono state uccise e 47 sono state sepolte in una fossa comune oggi”, ha detto ieri Serhyi Orlov, il sindaco aggiunto. Ed ha continuato: “Le persone sono senza acqua, senza riscaldamento, senza elettricità, senza gas, fanno sciogliere la neve per bere”.
L’Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, nell’ultimo aggiornamento di ieri sulle vittime del conflitto tra Russia e Ucraina, ha dichiarato che 516 civili sono morti e 908 sono stati feriti. Dati evidentemente per difetto se solo a Maripul se ne contano 1.170.
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