A Marsiglia rivolta dei no mask.
In 6.500 hanno partecipato ad un corteo carnevalesco non autorizzato.
La Redazione
A Marsiglia, la seconda città delle Francia dopo Parigi, si è tenuto un corteo carnevalesco, non autorizzato, che ha coinvolto circa seimilacinquecento partecipanti. Del distanziamento neanche a parlarne, visto che la stragrande maggioranza dei partecipanti si esibiva, ballando, come pure maschere di carnevale sì, ma mascherine assolutamente no. La polizia è intervenuto effettuando qualche arresto e multando qualcuno, ma il corteo è proseguito fino all’arrivo al vecchio porto (in foto di copertina) dove sono stati dati alle fiamme i carri e sono proseguiti i festeggiamenti.
Reazioni controverse all’evento. Benoit Payan, sindaco di Marsiglia: “Sono arrabbiato per il comportamento egoista di alcuni irresponsabili. È inaccettabile. Niente giustifica che siano compromessi gli sforzi collettivi per arginare il virus” che ha concluso chiedendo severe sanzione verso i responsabili. Per il portavoce del Ministero dell’interno: “Un raduno inaccettabile”. Ma c’è chi si adatta al malcontento popolare sulle norme di contenimento. L’amministrazione comunale di Limoges, nel dipartimento Haute Vienne (Centro) ha optato per la libera scelta dei suoi 132 mila abitanti sull’indossare o meno la mascherina, raduni compresi.
Da destra si cavalca e si alimenta la protesta. “Non ascoltiamo più questi clown: viviamo! Un grande plauso a Marsiglia! Evviva la libertà!“, è il commento di Florian Philippot, presidente dei Patriotes (Lp), partito nazionalista ed euroscettico.
Siamo tutti stanchi, e tutti esasperati, ma è banale dirlo, il nemico è il covid-19 non le norme per prevenirne la diffusione. Ma la storia si ripete un poco ovunque. Anzi, consoliamoci sul numero esiguo di manifestanti a Torino, altrove gli irresponsabili sono assai di più. Quanto all’irresponsabilità di chi li aizza, sono tutti uguali, sembrano fatti con lo stampino.
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