A Mykolayev e Cherniguiv attacchi a civili

Nell’ undicesimo giorno di guerra

La redazione

Si sta verificando il peggior incubo possibile per Vladimir Putin. Inizia l’undicesimo giorno dell’invasione russa in Ucraina e combattimenti feroci vengono segnalati in tutto il Paese. Le forze armate ucraine stanno respingendo gli attacchi delle pur soverchianti forze russe. Ecco il perché della legge sulle fake news sull’esercito russo, che ad insindacabile giudizio del Cremlino può far condannare un giornalista russo o straniero fino a 15 anni di carcere se non si attiene ai soli bollettini del Cremlino stesso. Golia, nonostante crimini di guerra e crudeltà verso la popolazione civile, che il gigante biblico non si era mai sognato, non riesce a piegare Davide. A Putin non importa un fico secco che lo si sappia in tutto il mondo, basta che non la sappiano i russi.

Le forze armate ucraine stanno, infatti, “conducendo feroci battaglie” contro le forze russe per il controllo delle città di Mykolayev nel sud dell’Ucraina e Cherniguiv nel nord.

Lo stato maggiore ucraino su Facebook rende nota anche di un’operazione militare ucraina in corso nella regione di Donetsk (est).


Vadim Boytchenko, sindaco di Mariupol, porto strategico nel sud-est del Paese, parla di situazione “molto difficile”. Negli ultimi giorni bombardamenti russi hanno mietuto “migliaia di feriti”, ma le forze russe stanno impedendo l’arrivo di cibo e medicine.

Soldati russi si avvicinano a Kiev, dove sono stati fermati dall’esercito ucraino nei pressi dell’aeroporto dove sono segnalati violenti combattimenti. L’avanzata russa, secondo l’intelligence britannica, è rallentata dalla resistenza ucraina, che mira sta interrompendo il flusso dei rifornimenti russi ai propri reparti.

Putin minaccia l’occidente: “Qualsiasi ipotesi di no-fly zone sarà considerata una dichiarazione di guerra”. Intanto fonti attendibili riferiscono di attacchi aerei anche nell’abitato. Decine i morti a Cherniguiv, 150 km a nord della capitale.

Sia Mastercard che Visa hanno interrotto le operazioni in Russia. “La società statunitense Visa ha annunciato che sospenderà le attività in Russia. Collaborerà con i suoi clienti e partner in Russia per cessare tutte le transazioni Visa nei prossimi giorni. Una volta completate, tutte le transazioni avviate con carte Visa emesse in Russia non funzioneranno più al di fuori del Paese e tutte le carte Visa emesse da società finanziarie le istituzioni al di fuori della Russia non funzioneranno più all’interno della Federazione Russa”.

Non so più quale fake il Cremlino potrà inventarsi per spiegare ai russi che a loro le carte di credito sono inibite.

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