Addio Paco Rabanne “Metallurgico della Moda”

E’ morto oggi Paco Rabanne, lo stilista spagnolo ribattezzato da Coco Chanel “Il metallurgico della moda”. Era lo stilista degli abiti spaziali che ha creato anche celebri abiti per il cinema.

Maria Catalano Fiore

Paco Rabanne, nato Francisco Rabaneda Cuervo è stato tra i migliori stilisti e designer spagnoli che ha cavalcato il secolo scorso.

Nato a Pasaia, nei Paesi Baschi, in Spagna, il 18 febbraio 1934, è deceduto in Francia, dove la famiglia si era trasferita dopo lo scoppio della guerra civile spagnola, oggi 3 febbraio 2023.

In Francia aveva studiato architettura. Questa sua formazione, dedicata allo studio delle forme e della materia, è riscontabile in ogni tappa della sua carriera, sin da quando comincia a lavorare, giovanissimo, come progettista di gioielli per Givenchy, Cristian Dior e Balenciaga.

Paco Rabanne negli anni 60

Dopo una attenta gavetta con i grandi stilisti, nel 1966 nasce la casa di moda con il suo nome. Il successo è enorme, nel 1973 nasce anche la sua casa di profumi e l’eau de toilette maschile Paco Rabanne Pour Homme, icona olfattiva di una generazione.

Coco Chanel lo definì “Il metallurgico della moda” per il suo uso pioneristico e visionario di materiali alternativi nelle sue creazioni.

Alcune delle famose creazioni di Paco Rabanne

Fu il primo stilista in assoluto ad usare la musica nelle sue sfilate. Salvator Dalì disse di lui: “E’ il secondo genio più grande della Spagna, dopo di me”.

Proficuo il suo rapporto con il mondo del Cinema che richiede sue creazioni. Celebre l’abito di grandi placche indossato da Audrey Hepburn nel 1967, nel film “Due per la strada”, una delle prime attrici ad indossare i suoi abiti anche fuori dal set.

“Barbarella”

Fissata nell’immaginario di tutti l’attrice Jane Fonda, nel 1968, negli abiti succinti di “Barbarella” di Roger Vadim.

La cantante Francoise Hardy diviene la sua testimonial ufficiosa: nel 1968 le fece indossare un abito in lamine d’oro con incrostazioni di diamanti, che divenne uno dei suoi manifesti.

Francoise Hardy

Era moderno, insolente, sfasciava le regole del lusso, era scandaloso, non serviva più un tessuto, i suoi abiti potevano offrire mille seduzioni.

Costumi che sono diventati pietre miliari di una cultura pop agli albori. PVC e pelle, abiti di catene e body di plastica, divise del cinema che sarebbero tornate, decenni dopo, in altri film come “Il quinto elemento” ed iconizzati definitivamente da parodie come “Austin Powers”.

Paco Rabanne in una delle sue ultime sfilate

Nel 1999 si ritira dalla moda, ma non dalla creazione offrendo ancora celebri svolte: è un artista del sociale. Quando l’economia va male, l’arte e la moda forniscono il giusto riequilibrio: “Quando le cose vanno male le gonne si allungano e cresce la voglia di lusso, di usare materiali pregiati e costosi, quando invece tutto va bene, gli orli si accorciano e si può indossare anche un sacco di spazzatura”.

Paco Rabanne nella sua Maison

La Maison Paco Rabanne desidera onorare il suo visionario stilista e fondatore scrivendo: “La sua eredità rimarrà una costante fonte di ispirazione. Siamo grati a Monsieur Rabanne per aver fondato il nostro patrimonio d’avanguardia e per aver definito un futuro di possibilità illimitate“.

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