Agenti israeliani contro il corteo funebre della giornalista uccisa
Hanno tentato, inutilmente, d’impedire che il feretro venisse scortato a piedi in chiesa
La redazione
Israele e la sua polizia si sono macchiati di una vergogna indelebile oggi al funerale della Collega di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh. Le forze di sicurezza israeliane hanno, infatti, aggredito le persone che trasportavano il feretro della giornalista di Shireen Abu Akleh, fuori dal St Louis French Hospital, nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme Est.
Al Jazeera, che trasmetteva in diretta da Al Jazeera, ha mostrato le immagini delle persone che trasportavano il feretro colpite dagli agenti, tanto che il feretro ha rischiato la caduta.
Secondo Al Jazeera gli agenti sono intervenuti per impedire che il feretro venisse accompagnato a piedi nella Cattedrale dell’Annunciazione, nel quartiere cristiano della città vecchia di Gerusalemme: “Volevano scortare la salma a piedi. Non volevano salire in macchina, l’esercito israeliano ha detto che non era permesso”.
Abu Akleh, la giornalista palestinese-americana da oltre 20 anni volto del conflitto israelo-palestinese sull’emittente del Qatar, è stata uccisa mercoledì scorso da colpi di arma da fuoco esplosi mentre stava seguendo un raid delle forze israeliane in un campo profughi vicino Jenin, in Cisgiordania.
I Colleghi che accompagnavano Abu Akleh hanno accusato i soldati israeliani, mentre le autorità israeliane sostengono che ad uccidere la donna siano stati colpi esplosi dai miliziani palestinesi durante gli scontri con le forze israeliane. L’Autorità palestinese ha respinto la proposta israeliana di un’indagine congiunta annunciando che il caso sarà sottoposto alla Corte penale internazionale dell’Aja.
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