Ankara: Mosca ci ha detto che “non ha nulla a che fare” con l’attacco al porto di Odessa
Dev’essere stato Sandokan, alla testa dei pirati della Malesia.
Gianvito Pugliese
Funzionari russi, non meglio identificati, avrebbero comunicato alle autorità turche che Mosca “non ha nulla a che fare” con l’attacco missilistico avvenuto oggi al porto di Odessa, nel sud dell’Ucraina, attribuito da Kiev alla Russia.
Hulusi Akar, ministro della Difesa turco: “Nel nostro contatto con la Russia, i russi ci hanno detto che non hanno assolutamente nulla a che fare con questo attacco e che stanno esaminando la questione molto da vicino e in dettaglio”; poi ha ammesso in una nota che “il fatto che un incidente del genere sia avvenuto subito dopo l’accordo che abbiamo fatto ieri ci ha davvero preoccupato”.
Il segretario generale della Nato, Guterres non ha dubbi ed ha invece condannato la Russia, senza se e senza ma per la violazione del trattato appena firmato con la Turchia sui porti, così come ha fatto l’Ucraina: le due delegazioni non hanno avuto contatti diretti. E’ evidente l’intenzione di Putin, così come farebbe un teppista da strada, di ostentare uno sfregio all’Onu. D’altronde durante la visita di Guterres a Kiev era stato bombardato dai russi un palazzo adiacente a quello in cui Guterres incontrava Zelensky.
D’altronde è la solita storia di sempre. Il 22 febbraio Putin giurava che non avrebbe mai invaso l’Ucraina, il giorno dopo firmava il decreto di riconoscimento delle repubbliche ucraine separatiste del Donbas, un gesto da operetta, un foglio di carta straccia senza il riconoscimento Onu, ed il giorno successivo invadeva l’Ucraina dal confine russo, da quello bielorusso e dal mar Nero. Appena firmato l’accordo impegnandosi a non attaccare i porti immediatamente scatena un attacco al porto di Odessa. Nulla di nuovo sul fronte orientale. Un deja vu.
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