Beni Culturali: 400mila euro agli spettacoli per migranti

Il Mibac come al solito, antepone interessi politici, pseudo culturali e di immagine ai bisogni reali della gente che è chiamato a tutelare

Maria Catalano Fiore

Trapelata ieri la notizia di un discutibile stanziamento del ministero per i Beni Culturali: mentre il mondo della cultura e spettacolo arranca, si continua a finanziare manifestazioni politicizzate, con ospiti mirati….

Un modus operandi opinabile, ancor di più dato che si utilizzano fondi pubblici. Il bel progetto “MigrArti” finanziato con 385.361,15 euro dalla “Ales S.p.a” una società del Ministero per i Beni Culturali, già con decreto, firmato dal ministro, in data 1 ottobre 2020, con il governo Conte, partirà nella prossima settimana.

Ufficialmente le sue motivazioni sono: “Contribuire alla diffusione delle culture di provenienza delle comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia”. Ma è opportuno spendere così questa cifra, non tenendo in nessun conto le sofferenze del mondo dello spettacolo? Questa cifra non poteva essere utilizzata meglio e poi, quanto ed a chi interessano queste iniziative totalmente estranee alla nostra cultura, in aperto dispregio di chi, operando da sempre in quel campo, è ancora senza lavoro ne prospettive future?

Seria iniziativa per i migranti e la migrazione è indurre l’Unione europea a prendere coscienza che una problema di tale grandezza non può essere affrontato da un singolo Paese, colpevole di avere una costiera immensa. Sensibilizzare l’Europa è la chiave di svolta nell’interesse dei migranti e di chi volente o nolente si trova ad ospitarli. Il resto appare come uno spreco e se queste sono le premesse bon basteranno dieci Recovery fund a far rialzare il Paese.

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