Cambia tutto ma non le Rsa
Questa volta non è in Lombardia, ma a Foggia nella nostra Puglia. Infetti 70 assistiti e 28 del personale.
La Redazione
Un tempo si chiamavano “case protette”, forse solo una trovata pubblicitaria per indurre le famiglie a parcheggiarvi i propri cari anziani. Casa protetta, una casa in cui dovevano essere protetti, assistiti e visitati quotidianamente da un medico che sarebbe intervenuto a curarli al primo sintomo. Aiutava anche a lavarsi la coscienza di non aver tenuto più con se l’anziano, spesso sfrattandolo di fatto da casa sua. Poi più per una scelta burocratica che altro, sono divenute Residenze sanitarie assistite. Meno male definire case protette quei lagher, perchè molte di queste sono diventati campi di sterminio durante il covid, sarebbe stata un’ironia macabra insopportabile.
Questa volta non è la solita Lombardia ad offrirci il triste spettacolo ma la vicina Foggia. Settanta anziani, cioè esattamente tutti gli ospiti della Rsa “Fondazione Palena” di Foggia, sono risultati positivi al Covid 19. Tra i positivi al coronavirus anche 28 dipendenti. Sembra siano tutti asintomatici e che a contagiarli sia stata un’Operatrice socio sanitaria
Ma parenti dei degenti fanno sapere che tre ricoverati sono deceduti la settimana sorsa e due sono attualmente in ospedale. Gli ospiti della Rsa vengono assistiti -comunica la Asl di Foggia- da quattro medici dell’Usca, l’unità speciale di continuità assistenziale.
Brutta storia: ovunque si accenda un focolaio è sempre una brutta cosa, ma quando avviene in un centro anziani e li contagia è l’anticamera di molto peggio.
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