“Ciao, Loli Papo ti vuole bene”
Da un po’ di tempo c’è una scritta che compare sulle mura gravinesi.
Redazione Alta Murgia
Un serial writer si aggira per le strade di Gravina in Puglia? Scrive: “Ciao Loli Papo ti vuole bene”. Sembra seguire un tracciato, un ipotetico percorso di Loli? Da questa scritta potremmo dedurre che ci possa essere un disagio familiare, forse un allontanamento a causa di una separazione o chissà cosa.
Molti i messaggi apparsi anche sui social in merito a queste scritte, ma non sappiamo quale sia il reale motivo, noi possiamo solo immaginarlo ma vogliamo dire a Papo che scrivere sui muri non è bello, si viola la legge, s’imbrattano i muri delle case di cittadini incolpevoli, si rischiano conseguenze serie.
I graffiti, in qualche caso, sono vere e proprie opere d’arte urbana, ma sono fastidiose e stucchevoli, oltre che illegali, se d’arte non contengono proprio nulla. Scrivere sui muri è attività poco rispettosa e ineducata. In questo caso, chi rovina le proprietà altrui commette un reato, quindi, dal punto di vista legale, rischia: “Il Codice penale punisce chi imbratta o deturpa cose mobili o immobili altrui”.
Giusto precisare che ciò accade anche in seguito all’intervento del 2016, quando è stato depenalizzato il reato di danneggiamento, come confermato dalla Corte di cassazione.
Difatti, il Codice penale dedica una regolamentazione diversa nel caso in cui i graffiti vengono effettuati sui muri di un edificio o sopra un veicolo altrui. In particolare, chi imbratta beni immobili o mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, è punibile con la reclusione da 1 a 6 mesi e la multa da 300 a 1.000 euro.
Questa ipotesi rappresenta comunque il rischio meno grave, perché se le cose rovinate hanno un particolare interesse storico o artistico, la pena sale alla reclusione da 3 mesi a 1 anni e una multa da 1.000 a 3.000 euro.
Oltretutto, se si imbrattano edifici o mezzi di trasporto non è più indispensabile la querela di parte, perché questo reato è procedibile d’ufficio. Questo significa che le forze dell’ordine hanno il diritto (e il dovere peraltro) di denunciare i graffiti su edifici o veicoli, anche fermando in flagranza chi scrive sui muri.
Inoltre, anche se i proprietari sono disposti a perdonare l’accaduto, la procedibilità d’ufficio fa sì che non vengano meno né il reato né le sanzioni a esso correlate. Trattandosi, però, di un reato con pena inferiore ai 5 anni di reclusione è possibile chiedere l’archiviazione per tenuità del fatto. Quest’ultima è ovviamente quasi impossibile se vi è recidiva.
Papo se vuoi, veramente bene a Loli, basta scrivere sui muri, non credo faccia piacere a tuo figlio/a, ammesso che Voi ne abbiate!. Se hai bisogno di parlarne, siamo disposti ad ascoltarti, incontriamoci Papo anche in segretezza, dicci cosa succede e soprattutto prometti di ripulire le scritte.
Questi graffiti stanno apparendo ovunque ormai e da troppo tempo, ho paura che, l’autore dei graffiti, non sia solo Papo, ma ci sia anche qualche stupido emulatore
Noi non giustifichiamo Papo per il gesto poco rispettoso nei confronti dei cittadini gravinesi e della comunità in toto che sta commettendo, anche se possiamo comprendere la disperazione che può spingere a compiere un gesto illegale: ma gli emuli? Che giustificazione hanno?
Chi verrà colto con le mani nel sacco, o meglio sporche di vernice, si esporrà a conseguenze legali anche risarcitorie da parte dei danneggiati.
Tanti motivi possono portare una persona al gesto estremo di scrivere sui muri, a qualcuno può sembrare anche una cosa affascinante, una dimostrazione di coraggio, ma sappiamo tutti che è puro incosciente vandalismo. Danneggiare un bene altrui e innanzi tutto una manifestazione di inciviltà e di mancanza di rispetto per gli altri e poi, è anche un reato!
Ci auguriamo di cuore che le cose tra Papo e Loli finiscano nel miglior modo possibile. Noi della redazione, i cittadini e soprattutto “le mura” di Gravina ne saranno felici.
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