Cina commemora i morti. Usa ne batte ancora il record.
Un’occhiata a Cina e Stati Uniti d’America alla luce degli ultimi dati appena diffusi nel mondo sul Covid-19.
Gianvito Pugliese
La Cina intera si è fermata per tre minuti intorno alle 10 (per effetto del fuso orario erano in Italia le 4 di questa notte) rispettando il silenzio e l’immobilità, mentre risuonavano le sirene dei mezzi di soccorso ed i clacson. E’ stato il modo in cui il Paese inteso onorare le più di tremila vittime del Covid-19 ed i quattordici “martiri” scomparsi mentre combattevano il virus nell’Hubei. Tutti con un fiore bianco, dinanzi ad una bandiera cinese a mezz’asta, i maggiorenti del partito comunista cinese ed i membri del governo, col presidente Xi Jinping, hanno tenuto una cerimonia alla Zhongnanhai, complesso di edifici, adiacente alla Città proibita, del partito comunista e del governo.
Dove va davvero peggio il tentativo di contenimento del coronavirus sono gli Stati Uniti, che stanno pagando la sottovalutazione iniziale e la preoccupazione di Trump, mentre cominciava a diffondersi il virus in Usa, per l’economia del Paese, piuttosto che per la salute degli americani. Secondo la John Hopkins University i morti da coronavirus nelle ultime ventiquattro ore sono 1.480 ed i decessi totali per la pandemia in Usa 7.406. Ricordiamo che negli Stati Uniti non c’è praticamente alcuna assistenza sanitaria pubblica e che Trump ha smantellato quell’embrione di assistenza diffusa che l’amministrazione Obama aveva introdotto. Ha colpito nel mondo intero la sensibilità di quanti hanno un cuore la sciagura di quel ragazzo diciassettenne statunitense morto di Covid-19, rifiutato da un ospedale in quanto sprovvisto di assistenza sanitaria.