Cina durissima: “Se Pelosi va a Taiwan, risolute e potenti misure”
Protesta “solenne” contro gli Stati uniti
Gianvito Pugliese
Oggi è la giornata della Cina. Capita. Ha fornito, intatti, stamane l’episodio di partenza dell’editoriale incentrato sui cittadini spiati dai governi e finanche da aziende private. Nuova puntata con gli occhi a mandorla, che personalmente, soprattutto nelle donne, trovo molto belli. La prima cosa che guardo sono sempre gli occhi e trovo in talune cinesi una profondità incredibile.
Andiamo alla notizia. La Cina ha minacciato oggi “risolute e potenti misure” contro gli Usa se Nancy Pelosi, la speaker della Camera dei rappresentanti, dovesse recarsi in visita a Taiwan, come anticipato da diversi media internazionali.
Pelosi, notoriamente impegnata a sostenere Taipei, dovrebbe recarvisi domenica, dopo la sua visita in Giappone.
Per Taiwan è la prima visita dopo 25 anni di un presidente della Camera dei rappresentanti. Pelosi è la terza autorità degli Usa, dopo Joe Biden e Kamala Harris.
Non ci sono al momento conferme ufficiali della visita della Pelosi. Ma difficilmente il capo dei democratici alla Camera dei Rappresentanti rinuncerà a dare un forte segnale di sostegno a Taiwan, che vive un momento di grave preoccupazione. Teme, infatti, che l’invasione russa in Ucraina abbia suggerito a Pechino di ricorrere alla forza per riprendersi l’isola, che considera parte integrante del suo territorio.
Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, dichiara che Pechino resta fortemente ostile a ogni contatto ufficiale tra Usa e Taiwan. La visita della Pelosi sarebbe una “grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale” della Cina. Ne verrebbero compromesse le relazioni cino-americane e darebbe un “messaggio totalmente errato alle forze separatiste che promuovono l’indipendenza di Taiwan”.
Zhao, dopo aver chiesto la cancellazione del viaggio, ha reso noto che la Cina ha presentato una “solenne” protesta a Washington. “Se gli Usa andranno avanti a questa maniera, la Cina assumerà risolute e potenti misure per difendere con fermezza la sua sovranità nazionale e la sua integrità territoriale e gli Usa saranno pienamente responsabili per tutte le conseguenze”.
Zhao ha risposto anche a Janet Yellen, segretaria Usa al Tesoro, in ordine “alla minaccia di sanzioni“. Yellen ha avvertito che Washington è pronta a usare tutta la gamma di sanzioni comminate alla Russia contro Pechino in caso di aggressioni verso Taiwan. Zhao sostiene che l’America si sta intromettendo in affari interni della Cina.
Oltre al Covid deve esserci qualche altro virus nascosto non ancora scoperto che circola in oriente tra Mosca e Pechino: induce alla violenza ed ad una visione del tutto distorta dei fatti del mondo. Guariranno in tempo? A Mosca non è accaduto. A Pechino non si sa, staremo a vedere. Intanto la terapia sanzionatoria non è un medicinale ad effetto immediato, chiede tempo per avviare il paziente alla guarigione. Bisognerà magari trovare qualcosa di più efficace nell’immediato.
Comunque, qualcuno spieghi a Xi Jinping, Zhao conta quanto il due di picche, che la Pelosi era ed è la donna più odiata da Donald Trump e non è tipo da farsi dar ordini da altri che non sia la sua coscienza e che è meglio averla amica. Consiglio: ci pensasse su facendo una bella e salutare camminata, sull’intero percorso della vecchia muraglia cinese, in modo che gli antichi saggi possano illuminarlo.
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