Citrobacter: tre medici sospesi

Sospesi tre medici dell’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento per i decessi di neonati causati dal Citrobacter.

Sono la dottoressa Chiara Bovo, Direttore Sanitario dell’Azienda ospedaliera di Verona; la dottoressa Giovanna Ghirlanda, Direttore Medico della struttura e il dottor Paolo Biban, Direttore della Pediatria. 

“La Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona comunica che a seguito delle risultanze della relazione della Commissione Ispettiva Regionale in relazione alla vicenda Citrobacter dell’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento, a partire dal giorno sabato 5 settembre 2020, vengono sospesi in via cautelare secondo condizioni cautelari tre medici”. Così recita una nota dell’Azienda Ospedaliera.

Fu, in sostanza, il rubinetto del lavandino colonizzato dal batterio la causa della morte di 4 bimbi e di danni cerebrali permanenti per almeno altri nove. I casi accertati di soggetti attaccati dal batterio a partire dal 2018 sono 96. Queste le riosultanze a cui è pervenuta la commissione d’inchiesta esterna voluta da Luca Zaia, Governatore del Veneto, che le ha rese note.

Ora toccherà alla Magistratura scrivere una verità giudiziaria sulla drammatica vicenda. Lo chiedono tutti a cominciare dai veneti, ed in particolare Francesca Frezza, madre di una bimba nata nata nell’ospedale veronese l’11 aprile 2019 e morta al Gaslini di Genova sette mesi dopo, che aggiunge: ” L’unica scelta forte e doverosa che andava fatta era di chiudere tutto subito e non aspettare due anni. La decisione è stata presa solo il 12 giugno, quando ho reso pubbliche le perizie medico legali che accertavano che mia figlia è morta per il Citrobacter“. E credo che non abbia affatto torto. E la sua accusa accende i riflettori su un problema enorme nella sanità italiana regionalizzata: l’assenza di controlli periodici da parte di organismi terzi indipendenti. Può apparire complesso, farraginoso e contrario alle semplificazioni: ma quando è in ballo la salute e finanche la vita dei pazienti, controlli e vigilanze non sono mai troppe.

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