Corruzione alla Lombardia Film Commission

Nuovo scandalo al Pirellone, Commercialisti vicini alla Lega coinvolti in operazioni illecite di distrazioni di fondi pubblici. Possibile si trattasse di finanziamenti occulti. S’indaga.

Gianvito Pugliese

Non c’è pace in Lombardia. Non deve meravigliare: è la regione più ricca d’Italia. Nulla di strano che dove ci stanno i soldi (tanti) si annidino le mafie ed i mille faccendieri, di cui il nostro Paese è pieno, purtroppo, come un uovo fresco.

L’ultimo scandalo, fresco di giornata, appunto come l’uovo, è l’arresto di Luca Sostegni, che secondo gli inquirenti era pronto a scappare in Brasile. Quando la Guardia di Finanza di Milano lo ha fermato è stato trovato in possesso di 5 mila euro in contanti.

Luca Sostegni, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe intervenuto in una presunta compravendita ‘gonfiata’ di un capannone industriale a Cormano (Milano), venduto alla fondazione Lombardia Film Commission. Quest’ultima è una “fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano”, si legge sul suo sito, e che ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l’immagine della Regione. Da quest’ultimo film, girato dalla Guardia di Finanza con la regia dei Pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco, non è che l’immagine della politica nella locomotiva esca benissimo. Poi, questione di gusti. Con Luca Sostegni, accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione, indagati anche tre commercialisti. Si stanno facendo verifiche, in queste ore, sulla connessione tra le attività di costoro ed i fondi della Lega.

I fatti: Michele Scillieri, commercialista nel cui studio a Milano è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”, sarebbe il regista dell’operazione con al centro la vendita ‘gonfiata’ del capannone a Lombardia Film Commission. Il commercialista è indagato con altri due aiuto registi dell’operazione, Alberto Di Rubba, già presidente della Fondazione e revisore dei conti del gruppo alla Camera della Lega ed Andrea Manzoni, pure vicino alla Lega.

Il Procuratore di Milano Francesco Greco in un comunicato ha spiegato che, Sostegni, liquidatore della società Paloschi srl, aveva venduto l’immobile ad Andromeda che a sua volta l’ha rivenduto alla Lombardia Film Commission. Il prezzo di vendita era stato “gonfiato” del doppio del valore facendolo arrivare ad 800mila euro.

La vendita sarebbe avvenuta quando alla guida della Regione c’era Roberto Maroni, e fu oggetto di una inchiesta giornalistica dell’Espresso.

La cosa più strana è che le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta della presunta vendita gonfiata, sono gli stessi dell’inchiesta di Genova sui 49 milioni della Lega spariti. Insomma, nuovi Savoini.

Tra scandali nella sanità lombarda a raffica ai più alti livelli istituzionali e operazioni occulte e fraudolente di faccendieri vicini alla Lega, il mito dei bravi, efficienti ed onesti amministratori, mi sa proprio che regge quanto quello della Befana che vola sulla scopa.

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