Costretta a un matrimonio contro la sua Volontà
Quando l’amore diventa catena: la storia di una giovane donna costretta a un Matrimonio contro la sua volontà, il caso Saman Abbas è un triste monito sull’abuso e la costrizione matrimoniale
Rocco Michele Renna
Nel tranquillo paese di Novellara, nel cuore del Reggiano, la storia di Saman Abbas ha scosso le coscienze, rivelando il lato oscuro di dinamiche familiari in cui l’amore si trasforma in costrizione e abuso. Un 52enne pakistano, residente nella stessa comunità della giovane, ha pronunciato parole che rimarranno nella memoria di tutti: “Se non ti sposi, fai la fine di Saman Abbas” a sua figlia.
La ragazza in questione, una giovane donna poco più che ventenne, è stata vittima di un matrimonio imposto a distanza con un cugino, un destino segnato da decisioni altrui che le hanno negato il diritto di scegliere la propria strada. Le conseguenze di questa tragica vicenda hanno portato le autorità a intervenire con provvedimenti severi nei confronti del 52enne e della sua 37enne moglie, matrigna della ragazza.
I carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ragazza, cercando così di proteggerla da ulteriori minacce e violenze. La giovane è stata costretta a indossare un braccialetto elettronico, simbolo tangibile della limitazione della sua libertà, imposta da chi avrebbe dovuto proteggerla.
Il matrimonio, che avrebbe dovuto essere un’unione basata sull’amore e il rispetto reciproco, si è trasformato in una prigione per la giovane ragazza. La sua opposizione a sposare fisicamente il cugino ha scatenato una serie di maltrattamenti da parte dei coniugi, con l’uomo che risponde anche dell’accusa di costrizione o induzione al matrimonio.
Il caso di Saman Abbas non è un incidente isolato, ma una dolorosa rappresentazione di una realtà che molte donne nel mondo affrontano ogni giorno. L’abuso e la costrizione matrimoniale sono violazioni gravi dei diritti umani, e le autorità stanno intensificando gli sforzi per contrastare questa piaga sociale.
Questo tragico episodio ci ricorda l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste questioni, promuovendo la consapevolezza e l’empatia per le vittime di matrimoni forzati. Solo attraverso la comprensione e l’azione collettiva possiamo sperare di porre fine a queste pratiche ingiuste e garantire a ogni individuo il diritto di scegliere il proprio destino.
Saman Abbas non sarà dimenticata, e la sua storia dovrebbe servire come monito per coloro che cercano di controllare la vita degli altri attraverso la costrizione e la violenza. La lotta per la libertà di scelta e il rispetto dei diritti umani continua, affinché nessuno debba mai subire la tragica sorte di Saman.
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