Cronache da Covid-19 in parte del mondo.
Dagli Usa all’Europa, con i suoi problemi di sanità e di unità politica e finanziaria ed il Regno Unito dove i media vogliono chiarezza sulla salute del Premier.
Se negli Stati Uniti ed, in particolare nello stato di New York, c’è il record mondiale di aumento esponenziale di infetti e di decessi, fanno sempre meno effetto tra gli statunitensi le accuse vaghe di Donald Tramp alla Cina. Sempre più aumentano coloro che si chiedono se distruggere i progressi verso la Sanità pubblica dell’ Amministrazione Oboma sia stato positivo ed, ancor più, se tagliare i fondi sulle calamità per dirottarli verso quel muro con il Messico mai terminato abbia un minimo di raziocinio.
Questa sera tiene banco la riunione dei leader europei per cercare di trovare un faticoso accordo tra i paesi del mediterraneo propensi agli Euro-bond per il Coronavirus e Olanda e Germania che insistono per il ricorso al Mes. Purtroppo emerge quanto i pochi veri europeisti in circolazioni sostenevano da sempre: le decisioni all’unanimità. previste negli statuti e nei trattati europei, sono da sempre l’anticamera della paralisi delle decisioni e nell’emergenza di una pandemia di queste dimensioni quella mancata riforma rischia di seppellire definitivamente il sogno di un’Europa dei popoli.
Da ieri tiene desta l’attenzione internazionale il Regno Unito. Ha cominciato ieri con il discorso della Regina Elisabetta e si è acceso con il ricovero in ospedale del premier Boris Johnson, con accuse iniziali ai media russi di voler danneggiare la Gran Bretagna. Il premier era in ospedale per accertamenti e basta. Ma il Times smentiva e ieri sera la notizia che si aspettava. Il Premier inglese era in terapia intensiva. Anche oggi le voci sono state contraddittorie e i media britannici, da sempre propensi alla difesa ad oltranza della libertà d’informazione, chiedono a gran voce chiarezza e minore omertà dal governo britannico.