Djokovic ha perso la guerra contro l’Australia
Un tribunale federale ha respinto all’unanimità il ricorso contro l’annullamento del visto.
La redazione
La prima volta a Novak Djokovich era andata più che bene nei tribunali australiani. Il giudice Anthony Kelly della Melbourne Federal Circuit Court aveva ordinato il rilascio di Novak Djokovic, che dopo la revoca del permesso d’ingresso in Australia, a causa della mancata vaccinazione, era stato rinchiuso in un centro di detenzione a Melbourne. Subito dopo Alex Hawke, ministro dell’Immigrazione federale ha nuovamente annullato il visto d’ingresso. Nole aveva nuovamente proposto ricorso, sperando nel bis del precedente giudizio, ma la replica non c’è stata.
Il tribunale federale, composto da tre giudici ha respinto all’unanimità il ricorso del grande tennista contro il secondo annullamento del suo visto. In più è stato condannato a pagare le spese legali sostenute dall’esecutivo di Canberra.
La decisione è stata emessa appena prima dell’inizio degli Australian Open, ai quali Nole non potrà partecipare nonostante abbia vinto già nove volte. In più da espulso rischia di non poter rientrare nel Paese per tre anni.
Ha dato lettura del dispositivo di quest’ultima sentenza il presidente del tribunale, James Allsop. Le motivazioni saranno depositate in seguito. Il team legale del tennista non ha fatto sapere se tenterà un ulteriore ricorso in extremis, che non sappiamo se sia proponibile.
Il suo posto viene assegnato all’azzurro Salvatore Caruso, attualmente al 150esimo al mondo. Caruso aveva perso le qualificazioni col giapponese Taro Daniel.
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