Dopo Mattarella, Elly Schlein a Crotone

La segretaria del Pd ha visitato la camera ardente, rendendo omaggio alle vittime, ed ha avuto un colloquio con una madre naufraga.

Gianvito Pugliese

Dopo il presidente della Repubblica ed il ministro Piantedosi, che -alla luce delle parole pronunciate, ingiuriose nei confronti dei morti- assai meglio avrebbe fatto a restarsene a Roma, la visita alla camera ardente di Crotone da parte della segretaria del Partito democratico Elly Schlein.

Ha raggiunto, infatti, il palazzetto dello Sport di Crotone, dove sono allineate le bare delle 67 vittime, al momento restituite dal mare, del naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro. Con Elly Schlein una delegazione di parlamentari dem.

A Crotone, Elly Schlein ha incontrato una giovane donna afghana. Con il volto tumefatto, i punti di sutura vicini all’occhio, la giovane madre le ha raccontato di aver perso nel naufragio due bambini, mentre un terzo figlio è positivo al Covid in ospedale. Ha chiesto alla segretaria dem di aiutarla a raggiungere la sorella residente in Germania appena il figlio sopravvissuto potrà viaggiare e che le siano restituite le salme dei due figli deceduti. La Schlein ha assicurato il suo interessamento per rendere possibile il ricongiungimento con la sorella.

E’ poi ripartita alla volta della Capitale, mentre la delegazione dei parlamentari del Partito democratico, si é fermata per far visita ai migranti naufragati, ospitati dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.

Tutti troppo impegnati i nostri leader di partito, a far poco o nulla -a giudicare dai risultati-, per andare a rendere omaggio alle vittime di quella che alcuni Colleghi hanno definito, a ragione o torto, una Strage di Stato.

Non é questa la sede ed il momento per polemizzare ma ci sono dichiarazioni del governo che non stanno in piedi: sia Frontex, che la Guardia di Finanza, assicurano: la prima di aver -all’atto della intercettazione- avvisato immediatamente le competenti autorità governative italiane, tant’è che la Guardia di Finanza con due natanti esce ed intercetta il barcone e la seconda cioè la stessa GdF di aver avvisato la capitaneria di porto, in possesso di natanti adeguati, di essere costretta dal mare, per inadeguatezza dei mezzi, ad allontanarsi. Ma la Guardia Costiera, come la bella addormentata nel bosco, nulla sa o ha saputo, se non a tragedia consumata. Qualcuno mente e non mi pare si possano nutrire molti dubbi in proposito. E questo spiega probabilmente il perché delle tante, troppe assenze.

Da ultimo va segnalato che La Procura della Repubblica di Crotone “ha chiesto alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza gli atti relativi alla loro attività nelle ore antecedenti il naufragio del barcone di migranti che ha provocato la morte accertata di almeno 68 persone… A rendere ancora più difficile la ricostruzione dei fatti, anche un serrato scambio sulle responsabilità che coinvolge il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera” Lo afferma Sky Tg 24. Allego il loro SPECIALE MIGRANTI, ringrazio sentitamente.

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