Doppia sconfitta per la ‘ndrangheta.
Inferte dai Carabinieri nel reggino e dalla Polizia nella nella Sibaritide.
GP
In contemporanea in Calabria due vaste operazioni di contrasto alla ‘ndrangheta, messe a punto da Carabinieri e Polizia di Stato.
I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria stanno colpendo il “mandamento” centro della ‘Ndrangheta. Stanno cioè dando esecuzione a numerose misure cautelari a Reggio Calabria e nella sua provincia per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di beni. Un autentico colpo al cuore dell’organizzazione mafiosa calabrese, da qualche tempo divenuta leader nella criminalità organizzata.
La Polizia di Stato sta eseguendo 17 misure cautelari nei confronti di altrettante persone che gli inquirenti ritengono appartenenti o vicini alla cosca di ‘ndrangheta dei Forastefano, che controlla le attività criminali nella Sibaritide. Stessi reati più o meno: associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio di denaro, estorsione e intestazione fittizia di beni. L’operazione messa in campo dalla Polizia prevede altresì sequestri di società e imprese.
Ho sentito un commento recente da un ex Ministro dell’Interno che chiede alla Ministro in carica, Luciana Lamorgese, tra l’altro, di intensificare la lotta alla mafia. Francamente, da quando si è insediata la Lamorgese al Viminale i colpi assestati dalle forze dell’ordine alle organizzazioni di criminalità organizzate sono esponenzialmente superiori a quelle compiute quando al Viminale sedeva quel signore. E’ vero che l’Italia è fondamentalmente un Paese di smemorati, ma farebbe meglio a ricordarsi che non tutti lo siamo. Eviterebbe brutte figure. Ma anche quelle col tempo vengono, purtroppo, rimosse dalla memoria e resta magari più impresso il legalitarismo a chiacchiere.
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