Dragon Fire: il cannone laser rivoluzionario che potrebbe trasformare il futuro della difesa
Un’arma estremamente precisa ed efficace con un costo di esercizio irrisoria
Rocco Michele Renna
Il laboratorio di scienza e tecnologia della Difesa (DSTL) nel Wiltshire ha annunciato il successo dei test del cannone laser DragonFire, un’arma progettata per affrontare una vasta gamma di minacce, dai missili ai droni, con una precisione senza precedenti. Nonostante un ritardo di cinque anni rispetto al programma iniziale e un costo di sviluppo superiore a 140 milioni di sterline, i vertici militari ritengono che DragonFire possa rivoluzionare il modo in cui affrontiamo le minacce in futuro.
Il cannone laser, con un costo di solo dieci sterline a colpo, offre un’enorme opportunità di risparmio nei conflitti futuri, sostituendo potenzialmente missili multimilionari come il sistema Sea Viper della Royal Navy. Il suo raggio altamente focalizzato è in grado di colpire bersagli a oltre un miglio di distanza, con la capacità di tagliare e far esplodere testate missilistiche. Il recente successo nei test, in cui DragonFire ha fatto esplodere un drone da oltre due miglia di distanza, ha accelerato i piani per l’implementazione dell’arma in situazioni di combattimento.
Il segretario alla Difesa Grant Shapps ha elogiato DragonFire come un’arma “all’avanguardia” che potrebbe “rivoluzionare lo spazio di battaglia”. L’arma, alimentata da un “intenso raggio di luce“, ha la capacità di ridurre i danni collaterali rispetto a munizioni esplosive tradizionali. Il costo di funzionamento del laser è notevolmente basso, inferiore a £10 per colpo, aprendo la strada a un’alternativa a basso costo per compiti specifici precedentemente assegnati a missili costosi.
L’implementazione di tecnologie avanzate come DragonFire è vista come cruciale per mantenere un vantaggio competitivo in un mondo in continua evoluzione e ad alta competizione. Mentre crescono i timori di una possibile terza guerra mondiale, i commenti del capo militare della NATO, durante il vertice a Bruxelles, indicano la necessità di prepararsi a un conflitto imminente. L’esercitazione di War Games della NATO, “Steadfast Defender”, che coinvolgerà 90.000 soldati, tra cui 20.000 britannici con equipaggiamenti diversificati, è programmata per iniziare la prossima settimana. Un chiaro segnale dell’urgenza di sviluppare e implementare tecnologie innovative come DragonFire per garantire la sicurezza nazionale in un contesto geopolitico sempre più complesso.
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