Dramma o farsa? Nonna Peleg denuncia la zia Aya
Nonna Peleg, indagata in Italia per complicità nel sequestro del piccolo Eitan, denuncia a Tel Aviv la zia affidataria del minore.
La redazione
L’oggetto della denunzia appare vago, quanto insussistente. Secondo la nonna materna, che lasciò l’Italia poco prima che il nonno materno varcasse il confine con la Svizzera per imbarcarsi poi su un aereo privato alla volta di Israele, sequestrando il nipote, la zia paterna affidataria del piccolo Eitan, Aya Biran Nirko avrebbe fatto “uso illegale di cellulari ritrovati nell’abitazione dei genitori” si sarebbe appropriata illegalmente di gioielli, Ipad, macchine fotografiche e all’uso illegale.
Ora, a prescindere che la denunziante è attualmente indagata dalla magistratura italiana per complicità in sequestro di persona, ma ciò non esclude che possa sporgere denunzie, sta di fatto che erede unico di ogni bene dei genitori era ed è il piccolo Eitan. Se la zia, legittima affidataria del minore ha utilizzato beni dell’erede senza arrecare alcun danno a quest’ultimo non si vede di cosa possa essere legittimamente accusata.
Si avvicina la data in cui il Tribunale della famiglia di Tel Aviv deve pronunciarsi sul rientro immediato in Italia di Eitan in base alla convenzione dell’Aia. La fantomatica denunzia non sembra estranea a questa circostanza.
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