E Franceschini…?
Problemi, seri, al Museo degli Uffizi di Firenze, ma Franceschini dove sta? Forse meglio che stia lontano se i suoi interventi portano a questo.
Maria Catalano Fiore
Per la mia assunzione al Ministero per i Beni Ambientali e Culturali, ho sostenuto un esame abbastanza duro, sia scritto che orale, a Roma. Poi ho presentato titoli ed in seguito adeguarli con specializzazione, master, ulteriori corsi ed esami per ogni avanzamento di carriera…..“Gli esami non finiscono mai” sosteneva Eduardo, vero, persino per la pensione sono stata sottoposta ad esami.
La prima cosa che devi apprendere, a memoria, varcando la soglia ministeriale è la Legge 1089/1939 “Per la Tutela delle cose di interesse artistico e storico” la cosiddetta Legge Bottai, la prima e, da allora unica legge base, per disciplinare la tutela dei Beni Culturali. L’allora Ministro per La Pubblica Istruzione con Delega ai Beni Culturali, Giuseppe Bottai, ci ha lavorato per anni esaminando articoli, cavilli, codicilli e persino le virgole, ma -a quanto pare- il bravo Ministro attuale per i Beni Culturali, o per la Cultura, come preferite, Dario Franceschini, non pare l’abbia letta o la ricordi, oppure ha gravi vuoti di memoria. Cosa è successo?
Il Mibac, senza neppure indire una gara di appalto, ha concluso un accordo con da Ditta milanese Cinello per trasformare in copie digitali 40 tra le più famose opere degli Uffizi, tra cui il “Tondo Doni”, di Michelangelo Buonarroti, ma a causa di alcune clausole sfuggite ….lo stato italiano rischia di perdere la gestione, il controllo e lo sfruttamento di queste immagini digitali dagli Uffizi e da altri musei.
A nulla è servita la segnalazione del Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna. Ex direttore del Polo di Pompei, promosso e rimosso.
Del resto agli Uffizi, da quando è subentrata la direzione del tedesco naturalizzato americano. Eike Schmidt. diversi sono gli episodi “strani”:
Ha promosso varie operazioni di Marketing, cioè batter cassa: oltre che far salire il costo del biglietto di ingresso di sala in sala, svetta con la magistrale trovata della pubblicità girata ed immortalata per i posteri di Chiara Ferragni che, come la Venere di Botticelli, e davanti ad essa, posa per centinaia di scatti.
Ora Franceschini avrebbe pattuito un 50 e 50% con la Ditta Cinello dalla vendita del prodotto di questi capolavori, incorniciato ed agghimdato ad hoc, venduto a caro prezzo come souvenir.
A prescindere che un souvenir o gadget è una cosa e il Tondo Doni, incorniciato, a grandezza naturale ben altra cosa, proprio la Legge Bottai sulla Tutela per i Beni Culturali all’articolo 107, tra l’altro articolo aggiornato (al 29/4/2022) con D. lgs. 22 gennaio 2004, n.42 “Uso strumentale e precario e riproduzione di Beni Culturali “, recita: “ Il Ministero, le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali possono consentire la riproduzione nonché l’uso ….ma è di regola vietata la riproduzione di Beni Culturali che consista nel trarne calchi, per contatto, delle originali sculture, o foto ad opere che potrebbero essere danneggiate”.
La riproduzione di ogni opera esposta è “espressamente vietata”. Proprio il Tondo Doni, peraltro, è stato venduto da tempo dallo Stato per 240.000 euro (di cui solo 70.000 incassati dal ministero) e per tutte le arti figurative protette ulteriormente dalla legge italiana sul diritto d’autore o di possesso (Legge n. 633/1941) è necessario richiedere autorizzazione preventiva agli aventi diritto.
Quest’ultima discutibilissima iniziativa è una Compravendita o una concessione?
Ci sono in Italia decine di aziende che fanno lavori di riproduzione, senza varcare le soglie dei musei, ma semplicemente duplicando altre foto e in altri formati e versando in media un 3/5% come diritti d’autore alla SIAE, Ente preposto alla tutela!
La Ditta Cinisello si è tutelata furbescamente con una clausola di esclusiva che impedisce agli Uffizi di concludere analoghi contratti altre ditte, anche per beni artistici diversi sa quelli oggetto del loro contratto. Un vero e proprio pasticcio e trovare una dignitosa via di uscita è parecchio difficile.
E’ intervenuto il “Nucleo di Tutela dei Beni Culturali dei Carabinieri, del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e dell’Anac (attiva da 2020 è una piattaforma collaborativa contro le corruzioni). Staremo a vedere seguito ed epilogo di questa curiosa faccenda.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.