Eitan domani in Italia e la famiglia paterna chiede tranquillità

I legali di Aya Biran invitano a far cessare il clamore mediatico

La redazione

Domani sera Eitan, con zia Aya Biran, arriverà in Italia con un volo da Tel Aviv.

Aya Biran

I legali della famiglia paterna, avvocati Grazia Cesaro e Cristina Pagni: “Eitan ora ha bisogno di serenità e tranquillità, insieme alla sua famiglia, per affrontare un percorso di recupero delicato. Per tale ragione desideriamo che possa cessare il clamore mediatico, e chiediamo di evitare ogni forma di intrusione nella vita del minore e della famiglia che lo accoglie“.

Comprensibile che chi ha a cuore la salute e la serenità del bambino si preoccupi di assicurargli la maggiore tranquillità possibile per cercare di farlo tornare alla vita normale.

Eitan ne ha passate, in effetti, di tutti i colori. Unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone, ha perso in quella circostanza drammatica entrambi i genitori ed il fratellino Tom. Affidato alla zia paterna, nominata tutrice, in una delle visite autorizzate dei nonni è stato sequestrato dal nonno materno Shmuel Peleg, con la complicità di un mercenario residente a Cipro, e portato in auto in Svizzera da dove un aereo privato lo ha trasferito a Tel Aviv. Dopo una battaglia legale non brevissima, finalmente torna nella sua nuova casa, quella che l’aveva accolto appena dimesso dall’ospedale dove era stato ricoverato per le lesioni riportate nella caduta della cabina della funivia.

Una vera e propria “Odissea” sulla quale vogliamo sperare sia stata scritta la parola fine, anche se stampa ed opinione pubblica seguiranno con interesse le vicende dell’estradizione chiesta dal nostro Paese per Shmuel Peleg ed il suo complice Gabriel Abutbul Alon. Una vicenda giudiziaria con giudici e Paesi diversi. Per nonno Peleg si dovrà pronunziare la giustizia israeliana, per il mercenario Alon quella cipriota.

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