Ema anticipa il sì al vaccino
L’Agenzia europea per i medicinali anticipa i tempi per l’approvazione del vaccino anti Covid.
La Redazione
Plaude Ursula von der Leyen:“Probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020.
In realtà dovremmo osservare che non sempre il mondo e l’economia globale sono negativi. Come ogni medaglia, ha il suo rovescio, e se l’espansione esponenziale dei viaggi e dei collegamenti internazionali è stata la prima causa di trasmissione dell’epidemia fino a raggiungere in breve livelli pandemici, le notizia che in Usa e Canada ieri sono stati iniettati i primi due vaccini sembra aver stimolato l’orgoglio del vecchio continente che, con tutti i limiti delle sue politiche individualiste e spesso contraddittorie, alla fine si è data una sveglia a livello sia tecnico che politico.
Così accade che l’Ema (Agenzia Europea del farmaco) fa sapere che anticiperà di otto giorni -dal 29 al 21 dicembre. la data della riunione destinata a dare il via libera alla distribuzione del vaccino Pfizer-BioNTech.
E se l’Ema è cauta nelle dichiarazioni con un “dopo aver ricevuto nuovi dati, il 21 dicembre è stata programmata una riunione straordinaria per arrivare ad una conclusione se possibile” non così la Presidente della Commissione Europea: “Ogni giorno conta. Lavoriamo alla massima velocità per autorizzare i vaccini per il Covid 19. Accolgo le novità dell’Ema che anticipano l’incontro per discutere del vaccino Pfizer-BionTech prima di Natale. Probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020″.
Le fa eco il nostro Ministro della Salute Roberto Speranza che esprime l’augurio che: “L’Ema, nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza, possa approvare il vaccino Pfizer Biontech in anticipo rispetto a quanto previsto e che al più presto le vaccinazioni possano iniziare anche nei Paesi dell’Unione Europea“.
Se tutto procederà senza intoppi la campagna vaccinale in Italia potrebbe cominciare già il 28-29 dicembre di questo disgraziatissimo 2020. Bisogna dare atto alla scienza che mai si sono raggiunti risultati simili in tempi talmente ridotti. Auspichiamo che la Politica non se ne dimentichi e che i fondi per la ricerca non siano mai più falcidiati come in passato.
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