Ex Ilva di Taranto nel mirino della Procura: indagini sulla gestione ambientale
Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico acquisiscono documenti sui livelli di benzene e inquinamento, mentre il governo e Arcelor Mittal si scontrano sulla direzione dell’impianto siderurgico.
Rocco Michele Renna
L’ex stabilimento Ilva di Taranto è nuovamente al centro di un’inchiesta, questa volta concentrata sulle sue emissioni e sulla gestione ambientale durante il periodo di supervisione di Arcelor Mittal. In seguito alla recente rottura tra il governo e l’azienda, la procura ha intensificato le indagini, indagando su presunti reati ambientali.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce sono stati incaricati di raccogliere documenti relativi alle emissioni, in particolare quelle nella zona della cokeria e in relazione al benzene. La richiesta di acquisizione di questi documenti è stata firmata dai pubblici ministero Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo, i quali sono i titolari di un’inchiesta che coinvolge persone di rilievo nel contesto dello stabilimento siderurgico di Taranto.
L’indagine si concentra sul periodo che va dal 2018 ad oggi, durante il quale Arcelor Mittal ha gestito l’impianto. Le emissioni di benzene nell’atmosfera sono al centro dell’attenzione da mesi, con le autorità sanitarie e l’Arpa Puglia che hanno registrato un aumento delle concentrazioni di questo gas inquinante. Pur non superando il valore soglia fissato dalla norma (5 microgrammi per metro cubo d’aria come media annuale), i picchi periodici di benzene e la peculiarità della situazione ambientale di Taranto sollecitano ulteriori attenzioni da parte delle autorità sanitarie e degli organi di vigilanza.
L’inchiesta aperta nei confronti dei gestori dello stabilimento siderurgico di Taranto riguarda presunti reati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. La situazione mette sotto i riflettori la delicatezza della gestione ambientale dello stabilimento e l’importanza di adottare misure per garantire la sicurezza e la salute della comunità locale.
Il confronto acceso tra il governo e Arcelor Mittal sulla direzione futura dell’impianto non fa che aumentare l’attenzione pubblica su questa vicenda, mettendo in discussione la responsabilità delle aziende nell’assicurare standard ambientali elevati e la necessità di un controllo accurato da parte delle autorità competenti. L’evoluzione di questa situazione sarà sicuramente seguita con grande interesse da parte della comunità locale e delle autorità, mentre la giustizia cerca di far luce su eventuali illeciti ambientali che potrebbero aver compromesso la salute della popolazione e l’ecosistema circostante.
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