Fotografo suicida?
Come si può morire a 46 anni, lasciando un figlio piccolo, tanto doveva essere il fardello che avevi addosso….avevi cambiato lavoro, rivoluzionato la tua vita , ma eri troppo buono….
Maria Catalano Fiore
Bruttissima notizia, l’ennesima, un altro fotografo è stato trovato senza vita nel Casertano, aveva solo 46 anni….
Lino Amendola fotografo e reporter è stato trovato morto stamattina a Recale, in provincia di Caserta da uno dei sui fratelli. Abitavano nello stesso palazzo. Lino si era trasferito li da circa un anno, da quando, chiuso lo studio di fotografo, si era separato, poi cominciato a lavorare in una dita di antifurti.
Evidentemente la depressione era tanta, era giovane, con un viso pulito, occhi chiari e limpidi, amava fare il fotografo professionista con studio a Caporise. Neanche il fratello riesce a capire, un terzo fratello è titolare del Bar “Bella Vita” in via Roma, stesso stabile, a piano terra, ma anche lui ha seri problemi come tutti i ristori d’Italia.
Un’altra morte annunciata? Della categoria fotografi e reporter chi si preoccupa? Niente più spettacoli, niente sport, sono ammessi con il contagocce, ma poi devono anche venderli quegli scatti, niente matrimoni, comunioni e battesimi, cosa gli resta le fototessera? Anche associandosi o cambiando lavoro la situazione non migliora…. cosa dire a Lino di soli 46 anni…..
Un suo amico gli ha dedicato un ricordo sulla sua pagina facebook “Ciao Lino mi volevi bene come un figlio, mi venivi a prendere per il nostro caffè non riesco ancora a credere a questa bruttissima notizia”.
Registriamo l’ennesimo “danno callaterale” di questo stramaledetto virus, che quando non si prende direttamente la tua vita, ti aggira e la germisce ugualmente, peggio della fiera più crudele e malvagia.
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