Fuga dal Parlamento.

Con il taglio dei parlamentari è scattato il si salvi chi può.

GP

C’è chi ha titolato “fuga di cervelli” e non ha certo torto. Ma non credo che sia improvvisamente scoppiata nei protagonisti la nausea per la vita politica e la passione per le attività in cui avevano maturato qualche esperienza.

Credo si siano fatti bene i loro conticini. Il taglio dei parlamentari mette al sicuro di essere ricandidato ed essere rieletto (al sicuro fino ad un certo punto) solo chi è talmente vicino al segretario del partito da avere la certezza di essere fra i primi in lista. E chi garantisce poi, con le attuali frequenti turbolenze interne ai partiti che il segretario rimarrà lo stesso fino alle prossime elezioni.

Per molti parlamentari “il posto” è davvero a rischio. Purtroppo non servirà a far loro comprendere cosa prova il lavoratore che perde il posto. Loro a differenza di quest’ultimo se ne vanno comunque con un bel gruzzoletto e se completano la legislatura anche con una pensione non certo da fame.

Ma chi non si accontenta di queste consolazioni che fa? Finchè ha potere e visibilità opta per chiudere la pagina parlamentare (e quella politica, pure) ed optare per posti di prestigio che il mondo gli può offrire.

L’ultimo caso è quello di Marco Minniti, che lascia il Parlamento per Leonardo, dove dirigerà la fondazione Med-or.

Lo hanno preceduto Guido Crosetto che aprì la strada e dopo tre tentativi riuscì finalmente a far accogliere le sue dimissioni ed andarsene a presiedere la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD). Nel 2020 è stato nominato presidente di Orizzonte Sistemi Naval, impresa creata come joint venture tra Fincantieri e Leonardo e specializzata in sistemi ad alta tecnologia per le navi militari e di gestione integrata dei sistemi d’arma.

Pier Carlo Padoan ha lasciato la Camera dopo l’esperienza da Ministro del Mef nei governi Renzi e Gentiloni, e si occupa di economia. E’ Consigliere di Amministrazione di Unicredit.

Da poco, il 20 gennaio, si era dimesso Maurizio Martina, che è abdato a ricoprire l’incarico di vicedirettore della Fao.

Da ultimo ora Marco Minniti. Chi sarà il prossimo? Staremo a vedere, non credo si sia esaurito il numero di quelli che sentono la poltrona vacillare e prudentemente “da buoni cervelli” optano per “la fuga”. Torniamo così a quel titolo azzeccato, soprattutto se il significato è quello descritto.

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