Furto sacrilego a Prato, il ladro arrestato il giorno dopo dai carabinieri
Trafugata la pisside in argento e le 50 ostie consacrate, l’ombra dei satanisti dietro il raid in chiesa? Il ladro sacrilego subito catturato dai carabinieri ma la pisside non si trova
Rocco Michele Renna
Prato, 27 gennaio 2023 – Furto sacrilego nella basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci nel centro storico di Prato. Un uomo ha portato via una pisside in argento contenente più di cinquanta ostie consacrate dopo aver forzato la porta del tabernacolo posto su un altare laterale all’interno della chiesa.
Un furto messo a segno da uno sbandato, alla ricerca di qualunque oggetto potesse arraffare in chiesa? Oppure l’autore ha colpito con lucida cognizione di causa e il bottino verrà utilizzato per compiere un rito satanico? Queste le prime domande alle quali dovranno rispondere le forze dell’ordine. Di certo c’è che, nelle scorse ore, qualcuno ha rubato una pisside d’argento contenente cinquanta ostie consacrate.
Il fatto è avvenuto la mattina del 27 gennaio, poco prima delle ore 11 ed è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza interne. La telecamera ha colto l’attimo in cui la persona in questione ha scardinato la porta in marmo e metallo che chiude il tabernacolo ed ha avuto modo di agire indisturbato, visto che a quell’ora la chiesa non era frequentata.
Sgomento e costernazione per le suore Domenicane di clausura, che da secoli reggono la basilica dedicata alla Santa di Prato, per la profanazione dell’Eucarestia.
Dice suor Anna Ferro della comunità delle Domenicane: «Ci siamo rese conto del furto dopo aver visto il tabernacolo sfondato, poi siamo andate a vedere le immagini delle telecamere e abbiamo capito cosa era successo. Vorremmo lanciare un appello: è stata rubata una pisside d’argento ma non è quello l’importante, il fatto è che era colma di ostie consacrate. Se qualcuno dovesse trovarle, oppure se qualcuno è a conoscenza di qualcosa, lo preghiamo di farcelo sapere».
Si dice turbato e addolorato dell’accaduto il vescovo Giovanni Nerbini: «Fatti di questo genere sono gravissimi e dimostrano (l’assenza de … ndr.) il benché minimo rispetto per la fede e per il sacro. Sono molto amareggiato. Stiamo pensando a una preghiera o a una messa di riparazione per quello che è successo, occorre ripristinare il senso primo della presenza dell’Eucarestia in mezzo a noi».
Il furto è stato denunciato ai Carabinieri della Compagnia di Prato, che una volta giunti sul posto hanno acquisito le riprese della videosorveglianza interna della basilica e raccolto gli elementi necessari per rintracciare il ladro.
Prima di scassinare il tabernacolo, l’uomo, con il volto coperto dal cappuccio del giubbotto, si è interessato alle cassette per le offerte, poi, dopo averle giudicate troppo difficili da aprire, si è diretto verso l’altare laterale dove ha preso la pisside d’argento.
Va però detto che rivendere un contenitore del genere senza dare nell’occhio non appare facile. E viene oltretutto da chiedersi per quale ragione abbia trafugato anche le ostie, invece di disfarsene. Ecco quindi che al momento nemmeno l’ipotesi che porta all’atto predatorio propedeutico al compimento di riti satanici viene a quanto pare esclusa a priori da chi indaga, anche perché episodi di satanismo sono già stati registrati in provincia, non più tardi di tre anni fa. Per quanto non venga reputata per ora la pista più probabile.
Il gravissimo episodio avviene alla vigilia della festa di Santa Caterina de’ Ricci e all’interno del cinquecentesimo anniversario della nascita della santa co-patrona di Prato, che si chiude proprio in occasione della memoria liturgica in programma il 4 febbraio.
Ma nel giro di poche ore, dopo una serie di appostamenti, l’autore del furto sacrilego all’interno della Basilica di Santa Caterina de’Ricci lo hanno catturato a Vaiano, dove si era nascosto da un amico. I carabinieri di Prato avevano fin da subito capito chi potesse essere il ladro In base agli indizi in loro possesso.
Quando i militari della stazione di Vaiano si sono presentati, l’uomo ha cercato di scappare da una finestra ma è stato subito fermato.
Ancora non è stata ritrovata, invece, la pisside con le ostie consacrate prelevata dal tabernacolo della chiesa. L’uomo ha detto di essersene disfatto dopo aver cercato di venderla ad alcuni ricettatori. Gli inquirenti non escludono del tutto la pista della vendita delle ostie consacrate per eventuali “messe nere” anche se obiettivamente non sembrerebbe questo il caso.
Il 47enne è stato poi portato dai carabinieri presso la Basilica e gli investigatori hanno ripercorso fedelmente tutte le azioni poste in essere dal ladro, ispezionando i cestini dei rifiuti di tutta la zona. Le operazioni di ricerca della pisside si sono spostate al centro di raccolta rifiuti di Alia in via Paronese, dove i militari hanno controllato alcuni cumuli di rifiuti, ma purtroppo non è stato rinvenuto l’oggetto sacro.
L’uomo ha rivolto parole di scuse per il grave gesto fatto alle suore di clausura presenti durante le operazioni di sopralluogo nella basilica di Prato e le suore hanno avuto parole di compassione dichiarandogli il loro perdono e spiegandogli la gravità dell’azione.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Prato e dovrà rispondere del reato di furto aggravato.
Il vescovo Giovanni Nerbini ha rivolto il suo ringraziamento ai carabinieri: “Grazie per tutto l’impegno profuso nel risolvere nel minor tempo possibile il gravissimo fatto avvenuto nella basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci. Purtroppo le ostie consacrate non sono state ritrovate, nei prossimi giorni faremo un gesto pubblico, una celebrazione in riparazione della profanazione dell’Eucarestia».
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