G7: dalla Russia un attacco brutale che viola la Carta dell’Onu
“Nessuna impunità per gli autori dei crimini di guerra”
La redazione
Si legge nelle conclusioni del G7, approvate questa mattina: “Rimaniamo sconvolti e continuiamo a condannare la guerra di aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile e illegale contro l’Ucraina da parte della Russia e aiutata dalla Bielorussia. Condanniamo e non riconosceremo i continui tentativi della Russia di ridisegnare i confini con la forza. Questa guerra devastante ha prodotto conseguenze drammatiche ben oltre l’Europa. Costituisce una palese violazione del diritto internazionale, in particolare una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite”.
La Russia “minaccia gravemente il sistema internazionale basato su regole che è alla base della pace, della prosperità e della sicurezza globali”.
“La nostra richiesta alla Russia è di porre fine a questa guerra di scelta e di cessare immediatamente e incondizionatamente tutte le ostilità e di ritirare le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Si condanna poi “l’uso ingiustificato da parte della Russia della retorica” con la minaccia nucleare: “La Russia deve rispettare i suoi impegni internazionali, compresi quelli che vietano l’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari, il cui uso sarebbe inaccettabile e avrebbe gravi conseguenze. Esprimiamo seria preoccupazione dopo l’annuncio della Russia che potrebbe trasferire missili con capacità nucleari in Bielorussia”.
“Non può esserci impunità per crimini di guerra e altre atrocità, … gli autori diretti di crimini di guerra e altri crimini di atrocità, così come i funzionari e i capi militari responsabili della loro commissione, devono essere ritenuti responsabili, in conformità con il diritto internazionale”.
In conclusione: “Condanniamo con la massima fermezza gli attacchi in corso contro civili e non combattenti, il sistematico attacco a infrastrutture critiche, scuole e asili nido, personale sanitario e strutture, nonché la violenza sessuale e di genere legata al conflitto in Ucraina. Condanniamo inoltre il deliberato attacco ai siti culturali ucraini e consideriamo la distruzione del patrimonio ucraino da parte delle forze russe e la soppressione della lingua e dei media ucraini nelle aree occupate illegalmente dalla Russia come un tentativo di cancellare la storia e l’identità culturale dell’Ucraina. Accogliamo con favore e sosteniamo il lavoro in corso per indagare sui crimini di guerra e altri crimini di atrocità, anche da parte del procuratore della Corte penale internazionale, la commissione d’inchiesta internazionale indipendente incaricata dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) e il lavoro delle missioni di esperti nell’ambito del meccanismo di Mosca della missione di esperti dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), nonché le indagini nazionali dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina”.
Desideriamo sottolineare che mai l’Occidente che conta è stato così esplicito ed è la risposta all’escalation da parte russa, messa nell’angolo dall’aver fatte proprie le denunsie di atrocità, di crimini di guerra e di genocidio, quest’ultimo evidenziato da taluni capi di accusa.
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