Giornalista della Reuters ucciso da cecchini israeliani
Criminale uccisione in Libano di un giornalista della Reuters da cecchino israeliano
Gianvito Pugliese
Sono sempre più sconvolgenti le similitudini tra i metodi russi nell’invasione dell’Ucraina e quelli degli israeliani,
Putin, morto o vivo che sia poco importa, credo abbia il record di giornalisti “fastidiosi” fatti uccidere con il sigillo del marchio di fabbrica. Tutti, cioè, nel portone di casa o nelle scale adiacenti, in altri termini firmato FSB, l’erede del famigerato KGBE. Sul fronte ucraino, gli “incidenti” capitati a Colleghi, che non avrebbero dovuto vedere ed hanno visto. sono parecchi, comunque troppi.
Ora Israele fa il paio almeno per quanto attiene ai corrispondenti di guerra. Oggi è arrivata la notizia che il 13 ottobre scorso il Collega della Reuters Issam Abdallah è stato ucciso nel sud del Libano da un attacco “mirato” di cecchini proveniente dal confine israeliano.
Le indagini sull’incidente sono state svolte da Reporter Senza Frontiere (RSF). RSF ha reso noto che: “Secondo l’analisi balistica effettuata, i colpi provenivano da est da dove si trovavano i giornalisti, dalla direzione del confine israeliano … Due colpi nello stesso punto in un lasso di tempo così breve (poco più di 30 secondi), dalla stessa direzione, indicano chiaramente un bersaglio preciso.”
In altri termini Issam Abdallah è stato vittima intenzionale di un cecchino “Due colpi nello stesso punto in un lasso di tempo così breve (poco più di 30 secondi), dalla stessa direzione, indicano chiaramente un bersaglio preciso.“
Reuters ha affermato: “Stiamo esaminando la conclusione preliminare raggiunta da Reporter Senza Frontiere (RSF), secondo cui Issam Abdallah e altri giornalisti di Alma el-Chaab sembrano essere stati deliberatamente colpiti da colpi di arma da fuoco da parte di Israele il 13 Ottobre”.
“Ribadiamo il nostro appello alle autorità israeliane affinché conducano un’indagine rapida, approfondita e trasparente su quanto accaduto. E invitiamo tutte le altre autorità a fornire informazioni sull’incidente. Continueremo a lottare per i diritti di tutti i giornalisti alla riferire le notizie nell’interesse pubblico senza molestie o danni, ovunque si trovino.”
“Abdallah“, secondo Reuters, ” è stato ucciso il 13 ottobre mentre lavorava con altri sei giornalisti vicino al villaggio di Alma al-Shaab, vicino al confine israeliano “. RSF ha aggiunto: “È improbabile che i giornalisti siano stati scambiati per combattenti, tanto più che non si nascondevano: per avere un campo visivo libero, erano rimasti per più di un’ora all’aperto, in cima a una collina, ,,, Indossavano elmetti e giubbotti antiproiettile con la scritta ‘press’.”
Al momento della sua uccisione. precisa Reuters, “Abdallah era con altri due giornalisti della Reuters, Maher Nazeh e Thaer Al-Sudani, nonché giornalisti dei gruppi mediatici Al Jazeera e Agence France-Presse”.
Ma c’è un dato significativo non ancora evidenziato dai rapporti ma che emerge in apertura nel necrologio che la Reuters dedica al suo giornalista: “Il giornalista visivo di Reuters Issam Abdallah, 37 anni, ucciso venerdì mentre filmava gli attacchi missilistici israeliani al confine israelo-libanese, ha portato coraggio, compassione e intuizione nel suo lavoro coprendo alcune delle più grandi notizie del mondo“.
Certo, dunque, che il Collega Abdallah quando è stato ripetutamente colpito dal cecchino che gli ha infero due ferite mortali, aveva visto qualcosa che “non doveva vedere” e lo stava riprendendo. Allucinante barbarie inaudita.
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