Guerriglia dai No Tav

In Val di Susa bombe carta contro la Polizia

La Redazione

Nuovamente la Val di Susa messa in subbuglio dai No Tav. Una manifestazione con 250 attivisti incappucciata si è in breve trasformata in vera e propria guerriglia. Sono stata lanciate bombe carta contro i reparti di polizia intervenuti per controllare il pacifico svolgimento della manifestazione. Gli scontri sono avvenuti al cancello del sentiero ‘Gallo-Romano’ che sbarra l’accesso all’area di cantiere di Chiomonte.

Non tutti i no Tav facevano parte dei duecentocinquanta attivisti incappucciati. Questi ultimi in cammino sui sentieri di montagna dopo essere partiti dal raduno al campo sportivo di Giaglione (Torino) hanno violentemente attaccato le forze dell’ordine che hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Dispersi dalla reazione della Polizia gli aggressori, sparsi nei boschi della Clarea, hanno a loro volta moltiplicato gli attacchi con una vera e propria tecnica da guerriglia. Sono gruppi organizzati e coordinati che attaccano le forze dell’ordine in tre gruppetti due dall’alto ed uno dal basso con lanci di petardi, bombe carta e sassi. Due tra poliziotti, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti feriti.

Mino Giachino, esponente di spunta dei Si Tav e fondatore del movimento Sì Tav Sì lavoro si sono dati appuntamento questa mattina per una manifestazione in piazza Castello a Torino: “Torino sarà bellissima se ci sarà lavoro e speranza per tutti. Altrimenti sarà bellissima solo per quella parte di città che sta bene“. Un discorso francamente condivisibile a prescindere da qualsiasi considerazione. Ha poi precisato: “Siamo qui a fronte dei ripetuti attacchi al cantiere del futuro. La Tav è l’opera del futuro, che rilancerà il lavoro in bassa Val di Susa, a Torino e nel paese. Ci rimetterà in rete con il mercato mondiale, con l’economia globale. Farà ritornare Torino al centro degli investimenti esteri che negli ultimi anni non ci sono più stati. Dire no alla Tav vuol dire di no al lavoro e alla speranza di futuro. Invito i giovani che vanno a protestare davanti al cantiere a mettere le loro energie insieme alle nostre per costruire il futuro, perché noi rappresentiamo la società civile che vuole modificare le cose non la società civile dei salotti”.

Per dirla tutta e sinceramente siamo sempre a favore della libertà di pensiero e di manifestazione delle proprie opinioni, ma quando le manifestazioni diventano violente non siamo più d’accordo. Una cosa sono imprescindibili valori della nostra Costituzione, altra comportarsi da comuni delinquenti.

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