Hong Kong: 15O arresti
Violenti scontri tra polizia e dimostranti. La legge sulla sicurezza nazionale all’esame a Pechino del Congresso nazionale del popolo, minaccia l’autonomia dell’ex Colonia.
La polizia ha comunicato di aver eseguito 120 arresti, ma cronisti ed associazioni locali ed associazioni parlano di oltre 150 arrestati tra i manifestanti. Sarebbero ancora in corso scontri a Wanchai.
Riprende il braccio di ferro tra Governo locale e Pechino da un lato e quanti leggono nella legge sulla sicurezza nazionale, che consentirebbe di processare in Cina cittadini di Hong Kong per reati a sfondo politico, una grave colpo alla autonomia di cui tutt’ora gode l’ex colonia Inglese.
Due i luoghi in cui si sono raccolti i manifestanti. a Causeway Bay ed a Wanchai. Ora prevista le 13 locali (le 7 in Italia).
Gli ‘hongkonger’, determinati nella difesa della democrazia, sono stati presto raggiunti ed affiancati da migliaia di sostenitori, nonostante la manifestazione non fosse autorizzata. La Polizia ha attaccato con violente cariche, lacrimogeni, spray urticanti, idranti. Tutto il repertorio, insomma. Manifestanti a volto coperto, a loro volta, hanno eretto barricate per impedire il passaggio dei cannoni d’acqua. Scene da guerriglia urbana. Sarebbero apprezzabili ed auspicabili pressioni diplomatiche dei paesi democratici su Pechino perché tenga fede agli accordi sottoscritti quando è subentrata a Londra nel controllo della colonia. Lasciarli soli non è umano. La democrazia di esporta con la democrazia non coi carri armati, le bombe intelligenti, i razzi ed i test nucleari.
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