Hong-Kong la polizia irrompe nella redazione di Apple Daily
Cinque giornalisti arrestati tra cui il redattore capo
La redazione
Farebbero sorridere, se non suscitassero sentimenti di condanna per i comportamenti riprovevoli, le proteste del premier cinese e del suo governo quando l’occidente condanna la mancata osservanza da parte loro dei diritti civili, tra cui la libertà di stampa e d’informazione.
Utilizzando la mannaia della legge sulla sicurezza nazionale della città, la polizia di Hong-Kong ha proceduto ad arresti e sequestri di materiale. I cinque dirigenti del giornale sono stati arrestati “per collusione con un paese straniero o con elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. Una volgare circonlocuzione per non dire apertamente ciò che tutti sanno.
Il loro reato è semplicemente quello di non essere allineati alle posizioni del regime e non essere come molti media solo megafono del governo locale e di quello cinese.
Mi auguro francamente che Usa e Ue decidano al più presto adeguate sanzioni per tutelare la libertà di stampa che è uno dei pilastri su cui si fondano le nostre democrazie. Non agire in tal senso sarebbe atto di complicità.
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