I militari birmani privi di pudore e remore.
Suu Kyi rischia 2 anni per possesso illegale walkie-talkie ed oggi è stato dato ordine ai provider Internet nel Paese di bloccare l’accesso a Facebook,
GP
Il regime instaurato dai militari birmani in Myanmar, col colpo di stato che ha deposto la Presidente Aung San Suu Kyi e conferito i suoi poteri al generale Min Aung Hlaing, reso più arrogante dal vergognoso appoggio della Cina che ha bloccato una bozza di dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che condannava il colpo di Stato militare in Birmania, nè ha infilate due di seguito che portano a credere che la promessa di libere elezioni entro un anno sia stata diffusa solo per limitare la reazione della maggioranza del Paese che adora la Presidente deposta, premio Nobel per la Pace.
Suu Kyi rischia 2 anni di carcere per possesso illegale walkie-talkie. La polizia birmana l’ha accusata di possesso di walkie-talkie importati illegalmente, utilizzati senza permesso dalle sue guardie del corpo. Notizia che si è diffusa oggi e fa il paio con la decisione dei generali birmani di bloccare l’accesso a Facebook, nel tentativo di limitare i messaggi di protesta relativi al colpo di stato di tre giorni fa.
In questi tre giorni il “Movimento di disobbedienza civile” che conta centinaia di migliaia di persone su Facebook, aveva diffuso foto di dissidenti con le tre dita alzate come in “The Hunger Games” ed erano stati pubblicati e rilanciati video di cittadini che suonavano clacson e battevano pentole in segno di protesta contro il golpe.
Bisogna augurarsi che l’attenzione della diplomazia europea e statunitense non molli la presa sui militari birmani e attacchi duramente la Cina rea di simili collusioni.
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