Il granchio blu dilaga nel Mediterraneo
Sono troppi e diventano cannibali
Rocco Michele Renna
Nei mari della Toscana il numero degli esemplari aumenta, mentre procede a gran passi l’invasione del mar Mediterraneo. Però il cibo inizia a scarseggiare e si registrano episodi di cannibalismo.
Il Mediterraneo, noto per la sua bellezza naturale e la ricca biodiversità marina, sta affrontando una crisi senza precedenti. Il granchio blu, una specie originaria dell’Atlantico che si è diffusa nel Mediterraneo, sta dilagando a un ritmo preoccupante, mettendo in pericolo gli ecosistemi marini e la filiera ittica locale. Anche i mari della Toscana sono vittime dell’avanzata di questa specie killer.
La scoperta di questa allarmante situazione è stata resa nota dal dottor Mattia Lorenzoni, un esperto di ecologia presso l’Università di Ferrara. Secondo le sue ricerche, la popolazione del Granchio Blu sta crescendo in modo esponenziale, in gran parte a causa del cambiamento climatico che ha creato un ambiente più favorevole a questa specie. Questo aumento demografico sta causando danni ingenti alla filiera ittica, con reti danneggiate e stragi in specie, come cozze e vongole, predilette dai voraci granchi.
Una delle conseguenze più inquietanti di questa proliferazione è la guerra aperta tra gli stessi granchi. La competizione per il cibo sta diventando così feroce che alcuni esemplari si stanno trasformando in cannibali, attaccando e divorando i loro simili. Questo comportamento aggressivo è una diretta conseguenza della scarsità di cibo, che è diventato sempre più difficile da trovare a causa del sovraffollamento di granchi blu nella zona.
Per affrontare questa crisi, molte comunità costiere hanno cercato di trovare soluzioni creative. Un approccio è stato quello di mettere il granchio blu sul banco del pesce e utilizzarlo come ingrediente in molti piatti locali. Questa strategia ha aumentato la domanda di granchio blu, portando di conseguenza a un aumento dell’offerta da parte dei pescatori. Tuttavia, questa iniziativa ha anche innescato un aumento significativo dei prezzi al chilo del granchio blu, che ora si attesta in media sui 5 euro a livello nazionale.
Questa situazione mette in luce la complessità delle sfide ambientali e delle conseguenze impreviste che possono derivare dalla diffusione di specie non indigene. Il granchio blu, una volta considerato un ospite indesiderato, sta ora influenzando in modo significativo l’economia locale e la cultura culinaria della regione.
Gli esperti continuano a monitorare da vicino la situazione e a cercare soluzioni per gestire la proliferazione del granchio blu. Nel frattempo, pescatori, cuochi e consumatori si trovano a dover affrontare una realtà nuova e complessa, cercando di adattarsi a questa minaccia imprevista per il delicato equilibrio dei mari della Toscana e del Mediterraneo nel loro complesso.
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