Il punto sull’Ucraina
Ogni giorno avvengono cose nuove, sullo sfondo una guerra di 3/5 giorni arrivata al 73°
Gianvito Pugliese
Cominciamo dall’acciaieria Azovstal dove ieri i russi hanno reso noto di aver permesso a 50 civili di evacurare. Zelensky lo ha confermato aggiungendo che del gruppo dei 50 evacuati a Mariupol c’erano 11 bambini. L’operazione è stata coordinata dall’Onu e dalla Croce rossa. Si lavora per via diplomatica per aprire corridoi umanitari per per mettere in salvo sia i civili che il restante personale militare, con evacuazioni tramite corridoi umanitari che dovrebbero riprendere oggi. I russi non sfileranno il 9 maggio a Mariupol.
Intanto il 6° pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia è bloccato dall’opposizione di Ungheria e Svolacchia sui tempi di embargo sul petrolio russo. Si sta mediando da parte dell’Ue sui tempi, dopo aver respinto la proposta di Orban di accettare l’embargo, anche rapidamente, in cambio dell’erogazione dei fondi del Pnrr, bloccati dall’Ue per violazione dello Stato di diritto.
La fregata russa Admiral Makarov, colpita da un missile ucraino ed in preda al fuoco di incendi, sta affondando. La seconda ammiraglia della flotta russa del Mar Nero messa ko da missili ucraini.
Gazprom comunica ai clienti Ue che lo schema dei pagamenti non viola le sanzioni Ue, ed a supporto mostra chiarimenti pubblicati dal Cremlino lo scorso 4 maggio, sul nuovo schema di pagamenti per il gas russo, che dimostrano che utilizzarlo non viola le sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca. Lo rende noto l’agenzia statunitense Bloomberg che ha visionato la comunicazione di Gazprom. Piccolo dettaglio, ignorato o glissato da Gazprom: Borrel, che non è un usciere di Bruxelles o di Strasburgo, a nome della Ue ha chiarito che i pagamenti in rubli violano le sanzioni senza se e senza ma.
Quattro missili da crociera russi destinati alla regione di Odessa, hanno procurato danni ma senza mietere vittime. Dal Comando operativo Sud delle forze ucraine: “Non ci sono state vittime, i danni alle infrastrutture saranno riparati”.
Allargando lo sguardo è opportuno riferire che il ministro dell’Interno della Transnistria, regione separatista filo-russa della Moldova, lamenta che “presunti” droni che avrebbero colpito quattro volte la zona vicina al confine con l’Ucraina, facendo dei crateri nel terreno ma senza ferire nessuno (in copertina). The Guardian, ci ricorda che simili episodi sono avvenuti già due settimane fa ed hanno fatto temere che il conflitto russo in Ucraina potesse allargarsi. Francamente, che non appena la Trasnistria ammassa circa 6.000 suoi militari, affiancati da un migliaio di russi della base militare, qualcuno spari a vuoto, offrendo pretesti provocatori, suona parecchi banalmente stonato.
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