Il Sabato del no green-pass

Come al solido di sabato ormai le loro manifestazioni.

La redazione

C’era il “Sabato del villaggio”, la poesia di Giacomo Leopardi che un poco tutti abbiamo imparato a memoria a suola, con “la donzelletta vien dalla campagna….”. Un quadro edificante di vita agreste. come solo un poeta del livello del Leopardi avrebbe potuto rendere com dei versi.

Poi il sabato più famoso è diventato quello de “La febbre del sabato sera”, il film musicale che ha elevato a star a livello mondiale John Travolta e fece epoca per le musiche utilizzate, a partire dalle composizioni dei Bee Gees.

Ora il sabato è il giorno del dissenso dei no-vax e no-green pass che manifestano contro la vaccinazione ed il passaporto sanitario. Non per partito preso, ma francamente dubito che in questo caso passino alla storia come i primi due.

Per due settimane non è andata bene e le manifestazioni si sono rilevati autentici flop, più di tutte quella in cui avevano minacciato il blocco dei treni e delle stazioni e che si è conclusa con centinaia di poliziotti a presidiare le stazioni e quattro gatti con uno striscione.

Per oggi sono una sessantina le manifestazioni annunciate in altrettante città italiane. Come stiamo andando la maggior parte, quelle cioè del pomeriggio, che coincidono con la stesura di questo articolo, non è dato di sapere, ma a Trieste erano più di un migliaio i manifestanti.

Il corteo si è sciolto dopo aver raggiunta la sede della Regione Friuli Venezia. Annunciata dagli organizzatori l’assoluta apoliticità della protesta, anche se in piazza ha preso la parola il candidato sindaco Ugo Rossi del Movimento 3V (no Vax). Esibiva un vistoso collare sanitario, frutto dello scontro con alcuni esponenti delle forze dell’ordine.

Oggi sarà la volta di grandi città come Napoli e Milano e piccole comunità come Bassano del Grappa e Francavilla a Mare. Bisseranno il successo numerico di questa mattina?

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