Imprese cinesi silenziosamente lasciano il mercato russo
Lo rende noto il Wall Street Journal
La redazione
Le società tecnologiche cinesi si starerebbero ritirando silenziosamente, quasi alla chetichella, dalla Russia. E’ la diretta conseguenza delle sanzioni occidentali e dei fornitori statunitensi. Pechino, ufficialmente chiede alle aziende cinesi di resistere alla pressione dell’occidente, che chiama “coercizione”.
Lo apprendiamo dal Wall Street Journal, che dispone di fonti ben informate sulla questione. Precisa che diverse grandi aziende cinesi hanno ridotto notevolmente le spedizioni in Russia. A Mosca le aziende tecnologiche di Pechino dominano il mercato su molti prodotti
Tra le maggiori: il gigante della computeristica Lenovo e il colosso degli smartphone Xiaomi. Silenziosamente, senza clamore ma sistematicamente dal 24 febbraio vanno scomparendo dal mercato russo.
Tra febbraio e marzo le esportazioni cinesi in Russia di computer portatili sono diminuite di oltre il 40%, mentre quelle di smartphone sono scese di circa il 67%. Soni gli ultimi dati accessibili del governo cinese che sta affrontando una nuova ondata pandemica, che ha dato al mercato cinese o una forte scossa mentre le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Europa hanno messo all’angolo l’ecomomia cinese, inducendo le imprese asiatiche ad “infrangere le regole” che Pechino, ufficialmente mantiene.
Francamente, da quello che sappiamo del regime cinese, ci sembra assai poco probabile una disobbedienza che si possa attuare senza che il Governo di Xi Jinping sia disposto anticipatamente a tollerarla. Le maggiore preoccupazioni delle Cina sono il mercato e la crescita economica del Paese. Le alleanze ufficiali un mero optional.
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