In un raid israeliano a Nablus, in Cisgiordania trucidati dieci palestinesi

L’esercito israeliano, che puntava alla cattura di miliziani di Jihad Islam,. sarebbe stato oggetto di lanci di pietre

La redazione

Sono almeno dieci, tra cui un anziano settantaduenne, le vittime del raid dei militari israeliani a Nablus, in Cisgiordania, mentre si contano oltre oltre 100 feriti. Lo ha reso noto il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese. Non sono stste rese note le generalità delle vittime. 

La Reuters, che riporta fonti di Jihad Islami, gruppo islamista ritenuto legato agli Hezbollah libanesi, nonché a Siria ed Iran, ricostruisce il raid come finalizzato al tentativo di accerchiare un edificio in cui avrebbero dovuto esserci due dei comandanti delle brigate Al-Quds. Il tutto sarebbe iniziato con lancio di lacrimogeni, a cui avrebbero fatto seguito esplosioni e colpi di arma da fuoco. A questo punto giovani di Nablus avrebbero scagliato pietre contro i militari israeliani, che hanno confermato l’operazione a Nablus, ma senza aggiungere altro.

Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Anp Mahmoud Abbas, meglio noto come Abu Mazen: “Condanniamo il raid dell’occupazione a Nablus e chiediamo la fine dei continui attacchi contro il nostro popolo”.

Dall’inizio di quest’anno sono almeno cinquantuno i palestinesi uccisi in Cisgiordania e Gerusalemme. L’anno scorso se ne sono contati centocinquanta.

Israele afferma che la maggior parte delle vittime fossero miliziani. Dichiarazione non credibile se si considera che tra le vittime ci sono giovani che protestavano contro i raid ed altre del tutto estranee agli scontri.

Per Israele i raid militari “hanno lo scopo di smantellare le reti militanti e contrastare futuri attacchi“. I palestinesi li definiscono un rafforzamento dell’occupazione.

Ricordiamo che Israele ha conquistato la Cisgiordania, Gerusalemme est e la Striscia di Gaza in una guerra del 1967 e dall’ora non c’è stato mai un periodo di pace. La cosa scandalosa e che l’occidente continua a girarsi dall’altra parte e raffigurale le famose tre scimmie: “non vedo, non sento e non parlo”.

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