Intensa attività di controllo su liste di attesa sanitaria
I Carabinieri NAS e il Ministero della Salute hanno effettuato ispezioni su liste d’attesa sanitarie in tutto il paese, coinvolgendo ospedali pubblici e privati.
Rocco Michele Renna
Denunciati 26 professionisti sanitari per reati come truffa, falsificazione e abusi nelle liste d’attesa svelando anche carenze organizzative nei presidi ospedalieri.
Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS), in collaborazione con il Ministero della Salute, hanno condotto una rigorosa serie di ispezioni su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo era verificare la gestione delle liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali all’interno del Servizio Sanitario Pubblico.
Queste ispezioni hanno coinvolto ospedali, ambulatori, cliniche sia pubbliche che private convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. L’obiettivo era assicurare il rispetto dei criteri stabiliti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), che mira a garantire un accesso corretto alle prestazioni sanitarie e a uniformare la loro erogazione in modo equo e tempestivo per i cittadini.
Complessivamente, sono stati eseguiti accessi presso 1.364 strutture sanitarie, analizzando 3.884 liste di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici.
Durante queste attività di controllo, i Carabinieri NAS hanno scoperto condotte che hanno portato al deferimento di 26 medici e infermieri all’Autorità giudiziaria. Le accuse comprendono falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.
Tra i casi più significativi, ci sono state situazioni in cui i medici avrebbero favorito conoscenti e pazienti privati, alterando le liste di attesa per far loro ottenere prestazioni in anticipo rispetto alla prenotazione. Altri casi hanno riguardato medici che, pur essendo contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche, hanno prestato servizio in poliambulatori privati in modo fraudolento.
Inoltre, sono emerse situazioni in cui gli operatori sanitari hanno attestato falsi ricoveri o hanno svolto attività private durante l’orario di lavoro, comportamenti che mettono in discussione l’etica professionale.
Le ispezioni hanno anche rilevato che il 29% delle liste di attesa esaminate aveva superato le tempistiche previste dal Piano Nazionale, in gran parte a causa di carenze funzionali ed organizzative nei presidi ospedalieri e ambulatori, oltre a una diffusa mancanza di personale medico e tecnico specializzato.
In alcuni casi, sono stati individuati comportamenti dolosi di chiusura ingiustificata delle liste di attesa per consentire al personale di fruire delle ferie estive o di svolgere attività a pagamento.
Queste attività di controllo hanno portato a segnalazioni alle autorità locali e regionali per implementare misure correttive, inclusa la riapertura di liste di attesa chiuse o sospese. Inoltre, sono state individuate problematiche nella gestione delle prenotazioni presso cliniche e ambulatori privati, evidenziando la necessità di migliorare i sistemi informativi e l’adesione a normative specifiche.
In generale, l’azione dei Carabinieri NAS mira a garantire un’efficace e trasparente gestione delle liste di attesa nel sistema sanitario, assicurando un migliore accesso alle cure per i cittadini.
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