La Cina accusa gli Usa di cyberspionaggio diffuso
Un sofisticato virus diffuso nell’internet globale dalla NSA
Gianvito Pugliese
Gli States accusati oggi dalla Cina di cyberspionaggio.
Una non meglio precisata “fonte del Partito comunista cinese” ha offerto al Global Times notizie estrapolate da un rapporto del Centro nazionale di risposta a virus dei computer, in base al quale la National Security Agency (NSA) americana avrebbe creato e diffuso un virus nell’internet globale per ottenere informazioni sensibili ovunque poi la ricerca dei dati fosse stata orientata.
Si tratta di un virus Trojan denominato “NOPEN”, che permetterebbe di controllare da remoto i computer con sistemi Unix/Linux e avendo così modo di rubare o duplicare file, avere accesso a sistemi, dirottare comunicazioni di rete od ottenere informazioni sensibili.
L’analisi tecnica dell’ente cinese ha scoperto che NOPEN è supportato da una tecnologia complessa che consente di avere una quantità di funzioni molto larga e si occulta perfettamente nell’architettura dei sistemi che va a infettare. Può integrare armi per la cyberguerra, ma è l’eccellenza del cyberspionaggio.
La Cina accusa la NSA di attacchi cyber contro 47 Paesi nell’ultimo decennio.
Principale obiettivo il governo cinese e istituzioni collegate al mondo militare.
Secondo lo studio cinese, il Trojan si alloca “dormiente” nel sistema e apre l’accesso agli hacker attraverso un codice. Lo spionaggio successivo avverrebbe attraverso il computer infettato come ponte.
Il Global Times considera la rivelazione particolarmente preoccupante: enorme il numero di vittime online che corrono rischi di subire furti d’informazioni sensibili.
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