La Consulta ed i referendum in esame: cannabis
Esaminati dalla Consulta, ma ora tocca alla stampa esaminare l’operato della Corte costituzionale
Gianvito Pugliese
Oggi notizie secche sui referendum autorizzati dalla Consulta e quelli bocciati. Domani, dopo la notte che porta consiglio, sarà il caso di commentare quelle decisioni, anche se a pelle, perché non credo saranno disponibili i testi dei lavori per ciascun referendum esaminato oggi. Il mestiere del giudice è fatto così, oggi giudichi tu, domani ti giudico io ed entrambi non lo facciamo per diletto, ma in adempimento del dovere professionale di ciascuno.
Bocciato anzitutto il referendum sulla Cannabis.
Il Presidente della Consulta, Giuliano Amato nella conferenza stampa sulla camera di consiglio dedicata ai quesiti referendari: “Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum, io dico, sulle sostanze stupefacenti, non sulla cannabis. Vi basti dire che il quesito è articolato in tre sottoquesiti e il primo relativo all’articolo 73 comma 1 della legge sulla droga prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, ma la cannabis è alla tabella 2, quelle includono il papavero la coca, le cosiddette droghe pesanti”.
” Già questo – conclude Amato – è sufficiente a farci violare obblighi internazionali plurimi che abbiamo e che sono un limite indiscutibile dei referendum. Poi ci portano a constatare la inidoneità rispetto allo scopo perseguito perché il quesito non tocca altre disposizioni che rimangono in piedi e che prevedono la responsabilità penale delle stesse condotte”.
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