La famiglia di Brahim Aoussaoui lo incastra.
La Tunisia, patria del killer di Nizza, condanna fermamente l’attentato. La Famiglia dell’attentatore contribuisce ad incastrarlo.
GP
La Tunisia è ferma nel condannare gli attentati in Francia ed in particolare quello messo in atto ferocemente dal suo cittadino Brahim Aoussaoui. E la sua famiglia partecipa a quella condanna e mette a disposizione degli investigatori una foto inviatagli dall’attentatore che lo ritrae con alle spalle la cattedrale di Nizza. Al fratello Brahim Aoussaoui avrebbe detto che aveva intenzione di “passare la notte davanti alla basilica“.
Non un gesto d’improvvisa follia ma di premeditata determinazione di colpire poveri innocenti. E mentre Emmanuel Macron incarta la solidarietà di quasi tutti i paesi europei a cominciare dalla Germania, e la condanna unanime dell’Occidente comincia a pesare sulla Turchia, che ha fatto passi indietro, ma non sul suo rais Erdogan, la scoperta che Brahim Aoussaoui , sarebbe stato tra gli sbarcati a Lampedusa e da lì trasferito al Cara di Bari, ha acceso una miccia in Italia, unico Paese in cui, lo diciamo con molta tristezza i biechi interessi di parte superano l’orrore che quel gesto ha suscitato.
Come definire diversamente la richiesta dell’opposizione nei confronti della Ministra Luciana Lamorgese. Una strumentalizzazione politica, dal momento che Salvini e Meloni non hanno mai mandato giù la modifica dei decreti sicurezza.
Con ferma dignità la Lamorgese dopo un “ E’ il momento di fermare le polemiche” ha chiarito “responsabilità non ce ne sono da parte nostra, ho sentito che si parla dei decreti sicurezza che abbiamo modificato ma devo dire che i decreti sicurezza hanno creato insicurezza” perché hanno messo in strada 20mila persone che “sono dovute uscire dal sistema dell’accoglienza“.
Non mi va di aggiungere verbo. Anche in questa occasione c’è chi continua a gettare sul Paese, e non certo sul suo governo, solo fango. Screditarsi in Europa e riuscire a superare gli Orban è davvero impresa diabolica.
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