La Francia accusa la Russia sulle forniture di gas
Minacciato da Gazprom l’arresto del Nord Stream
Gianvito Pugliese
Oggi Parigi ha accusato Mosca di servirsi delle forniture energetiche, gas in primis, come “arma di guerra”. La russa Gazprom ha, infatti, annunciato di tagliare le consegne a un importante cliente francese ed aggiunto che avrebbe chiuso il suo principale gasdotto verso la Germania per tre giorni questa settimana.
La linea comune che sembra prevalere ed emergere all’interno dei governi europei è quella di coordinarsi e far fronte comune ed intanto raggiungere il maggior livello possibile degli impianti di stoccaggio in vista dell’inverno.
I Paesi occidentali sono sempre più convinti che il Cremlino stia facendo aumentare ad arte i prezzi del gas per indebolire l’opposizione occidentale all’invasione dell’Ucraina. Non a caso ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha parlato di “terrorismo economico”. Mosca, ovviamente, respinge l’accusa.
Il Nord Stream 1, il principale gasdotto russo verso l’Europa, è la fonte di maggiori contrasti. Questa settimana Gazprom chiude l’oleodotto per la “solita” manutenzione da mercoledì fino tutto il venerdi e parte del sabato.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino ha dichiarato oggi, che le sanzioni occidentali creano difficoltà a reperire i pezzi di ricambio e, dunque, sono l’unico ostacolo alla regolare fornitura di gas tramite il Nord Stream 1.
La cosa singolare è che, mentre Putin ostenta al mondo l’inefficacia delle sanzioni “che fanno male a chi le commina e non a chi le riceve“, i suoi fedelissimi promettono di tutto, purché le sanzioni siano almeno ridotte.
Agnes Pannier-Runacher, ministro francese per la transizione energetica: “Molto chiaramente la Russia sta usando il gas come arma di guerra e dobbiamo prepararci allo scenario peggiore di una completa interruzione delle forniture”.
Contemporaneamente la francese Engie ha reso noto Gazprom da martedì a causa di una controversia contrattuale non specificata diminuirà drasticamente la fornitura di gas.
La Russia ha pompato gas tramite il Nord Stream 1 solo al 20% della capacità e si teme che l’interruzione di questa settimana possa essere estesa.
I ministri dell’Energia dell’UE si riuniranno d’emergenza il 9 settembre per discutere della crisi.
Intanto la Germania, la più grande economia d’Europa, è pronta a discutere l’introduzione di un tetto massimo sui prezzi delle forniture di gas a livello europeo. Il ministro dell’economia tedesco lo ha comunicato a tutti i colleghi europei.
Il primo ministro italiano, Mario Draghi, oltre ad essere stato il primo sostenitore del tetto massimo, ha chiesto misure per scorporare e disancorare il costo dell’elettricità dal prezzo del gas. Una mossa che consentirebbe alle famiglie europee di beneficiare dall’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, molto più economiche.
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