La Nato, Usa in primis, sanziona la Russia
Putin ha parlato oggi, nel Giorno del Difensore della Patria, ai russi. Le farneticazioni sono un crescendo rossiniano
Gianvito Pugliese
Sempre più farneticante, oggi che in Russia è festività per il Giorno del Difensore della Patria, Vladimir Putin ha parlato ai russi. Si è detto aperto ai negoziati con l’occidente, ma alle sue condizioni non negoziabili sugli interessi russi. In sostanza, sarebbe disposto ad un negoziato consistente nell’imporre all’occidente le sue condizioni e basta. Non si può sentire, è un incrocio tra la prepotenza e la stupidità, che si spingono vicendevolmente sempre a livelli più eccelsi. Poi l’esaltazione della potenza militare russa.
“Continueremo a sviluppare sistemi d’arma avanzati, compresi quelli ipersonici e quelli basati su nuovi principi fisici, ed espanderemo l’uso di tecnologie digitali avanzate ed elementi di intelligenza artificiale. Queste sono davvero le armi del futuro, che aumentano notevolmente il potenziale di combattimento delle nostre forze armate”. Non so fino a quando i russi, molti dei quali sotto la soglia di povertà, potranno continuare ad ascoltare di priorità delle spese militari, mentre l’economia già non florida, con le sanzioni rischia il totale tracollo.
Gli occhi sono puntati su di lui solo per capire quando, all’invasione russa nelle regioni separatiste ucraine di Donetsk e Luhansk (Putin ha firmato un decreto sul dispiegamento di truppe nelle due regioni separatiste per “mantenere la pace”, motivazione che per l’Occidente “è senza senso“), farà seguito l’invasione su larga scale dell’Ucraina, che in occidente molti governi danno per scontata e si apprestano ad inasprire le dure sanzioni che sono già in rampa di lancio. Esaminiamone alcune.
Che Olaf Scholtz fosse preparato al peggio, si è capito già nella conferenza stampa congiunta al Cremlino, quando ha toccato il tasto Alexei Navalny, stigmatizzando il comportamento russo, un’autentico ceffone all’ospite, che ha ingoiato il boccone amaro. Ma se quello era un buffetto, l’uno due da knock out è arrivato quando Scholz gli ha comunicato di aver bloccato il gasdotto Nord Stream 2, una struttura da 11 miliardi di dollari di proprietà del colosso statale russo del gas Gazprom. La prima sanzione messa in cantiere è un colpo mortale all’economia russa. Ma è solo un assaggio di quanto le aspetta.
Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Gran Bretagna, l’Australia, il Canada e il Giappone hanno risposto prendendo di mira banche ed élite,
Liz Truss, ministro degli esteri britannico, intanto ha reso noto che l’Inghilterra è già pronta a bloccare il debito sovrano russo alla borsa di Londra. Tradotto per i non economisti, la Russia non potrà avere una sterlina o un cent di prestito su Londra. Praticamente paralizzato il debito pubblico ed il bilancio statale. Seguirà il blocco del prodotto russo nei mercati britannici. Contestualmente sanzioni durissime contro tre miliardari, strettamente legati a Putin, e cinque piccoli istituti di credito tra cui Promsvyazbank. Ma sono pronti ad inasprirle a dismisura se la Russia lanciasse la piena invasione del suo vicino ucraino. “Ci saranno sanzioni ancora più dure contro gli oligarchi chiave, contro le organizzazioni chiave in Russia, limitando l’accesso della Russia ai mercati finanziari, se ci sarà un’invasione su vasta scala dell’Ucraina” le parole di Liz Truss.
Ieri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: “I nostri colleghi europei, americani e britannici non si fermeranno e non si calmeranno finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità per la cosiddetta punizione della Russia“.
La Cina chiede dialogo e consultazioni. Ma, forse non ha capito, o fa finta, cosa sono le consultazioni per Putin e cos’ha già fatto mentre di discuteva.
E se Mosca, secondo osservatori satellitari, continua ad ammassare truppe e mezzi ai confini con l’Ucraina, sia russi che bielorussi, Kiev ha avviato l’arruolamento dei riservisti di età compresa tra 18 e 60 anni.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian hanno annullato oggi gli incontri programmati con Lavrov, giudicati inutili, dal momento che settimane di frenetica diplomazia non hanno prodotto nulla, o meglio quella straordinaria sortita di Putin.
E dagli Usa Joe Biden ordina di rafforzare Estonia, Lettonia e Lituania con 800 soldati di fanteria ed otto caccia F-35.
Le prime sanzioni statunitensi prendono di mira le élite russe e due banche statali, che sono già state escluse dal sistema bancario statunitense, vietando loro di commerciare con gli americani e congelando i loro beni statunitensi. Biden sta cercando d’impedire al governo russo di poter accedere a finanziamenti occidentali.
Finalmente. l’occidente ha capito che con lo zar del terzo millennio funziona solo la forza, che per ora è solo quella delle sanzioni. Augurandoci che bastino, ma temo che il dittatore vada fermato diversamente.
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