La piattaforma di Trump raccoglie un miliardo
Nulla di diverso: ignoti e segretati gli investitori istituzionali
La redazione
La Trump Media & Technology Group (Tmtg), unitamente alla società partner, la Digital World Acquisition, ha reso noto che non meglio precisati investitori istituzionali avrebbero assunto l’impegno per un miliardo di dollari per il progetto finanziario con cui il tycoon all’inizio del prossimo anno vorrebbe dare il via ad una nuova piattaforma social, la “Truth Social”, pensata dall’ex presidente Usa, dopo essere stato bandito da Twitter, Facebook e Youtube per i suoi messaggi incendiari e provocatori legati all’assalto del Congresso.
Una somma, che si andrebbe ad aggiungere ai 293 milioni di dollari raccolti da Digital Word a settembre tramite un’offerta pubblica iniziale, Ipo in gergo finanziario, ovvero un’offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato.
Gli investitori restano un mistero. Il che non sarebbe scandaloso, ma lo diventa trattandosi di uno strumento che notoriamente Trump sta mettendo in campo in vista di candidarsi alle prossime presidenziali. Trump non fa mistero del suo desiderio e mentre si dichiara disponibile e pronto a correre per i repubblicani, dichiara che, in mancanza, correrebbe con un suo neonato partito.
Dichiarazione che ha urtato ulteriormente e gli ha alienato, forse definitivamente molti repubblicani che leggono il partitino e la candidatura di Trump come una minaccia di sottratte voti al già vacillante partito conservatore statunitense.
Quanto ci sia di vero nella notizia sulla disponibilità finanziaria del social non è dato di sapere. La segretezza, da cui è stata circondata impedisce verifiche e il personaggio non è che sia nuovo ad invenzioni, anche assai più plateali e pericolose (una per tutte le presunte prove del Covid come arma da laboratorio cinese).
In fondo non desta meraviglia che i suoi finanziatori restino misteriosi, da Presidente rifiutò di esibire al congresso le sue dichiarazioni dei redditi e arrivò a chiedere alla magistratura americana, che gli rispose a picche, che si impedisse ad un noto giornale newyorchese, che ne era venuto in possesso di continuare a pubblicarle.
Desta meraviglia, invece, che il personaggio riesca ancora ad affascinare qualcuno, anzi più d’uno. Ma in fondo il mondo è bello perché vario.
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