La Presidente Katalin Novák contro Victor Orban

La presidente ungherese Novàk alla maratona “Save Ukraine – #StopWar” chiede indagini sui crimini di guerra in Ucraina

Lidia Petrescu

Il canto dell’inno nazionale ucraino ha aperto l’evento centrale della seconda maratona “Save Ukraine – #StopWar” che si è tenuto alla Porta di Brandeburgo a Berlino. In questa affascinante cornice si sono esibite diverse band musicali, tra cui il gruppo ucraino della Kalush Orchestra che ha vinto l’ultimo Eurovision. 

La maratona nasce con l’obiettivo di raccogliere fondi per fornire aiuti umanitari: la prima edizione di “Save Ukraine – #StopWar” a marzo era riuscita a raccogliere 1,2 milioni di euro.

Intervenuta nel corso della maratona contro la guerra in Ucraina la quarantacinquenne presidente della Repubblica ungherese Katalin Novák ha ribadito l’impegno del suo Paese: “A dare un posto sicuro ai sei milioni e settecento mila rifugiati ucraini” e si è unita all’appello per un’indagine sui crimini di guerra commessi contro il genere umano in Ucraina. 

Le parole della presidente ungherese arrivano mentre il governo di Budapest è fortemente criticato per essere stato finora troppo prudente nel definire le responsabilità della guerra in ucraina. La Novák ha sempre preso le distanze dalla linea del governo. Già nel discorso inaugurale del suo mandato, iniziato il 10 maggio 2022 Novák aveva espresso un’aperta condanna per “l’aggressione della Russia contro uno Stato sovrano“. 

L’autorevole esplicita critica della politica estera di Victor Orban da parte della Novák mostra come Orban, non solo sia giudicato negativamente dalla pubblica opinione mondiale, ma che non abbia -come ostenta- un appoggio totale tanto in Ungheria, che nel suo stesso partito, Fidez.

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