La Primula rossa del Supramonte latitante
Graziano Meina agli arresti domiciliare per decorrenza termini condannato dalla Cassazione a trent’anni si è dato alla latitanza.
Gianvito Pugliese
Viveva ad Orgosolo nella sua abitazione, asssistito da una sorella, Graziano Mesina, l’ex Primula rossa del Supramonte, chiamato così per la sua capacità di evadere (22 tentare, 10 riuscite). Noto in Sardegna come Gratzianeddu, nato ad Orgosolo il 4 aprile del 1942 è stato il più famoso esponente del banditismo sardo del dopoguerra, Secondo gli inquirenti con due basi nell’isola era a capo del centro principale di approvvigionamento, distribuzione e spaccio di stupefacenti nell’isola.
Fu mediatore fondamentale nel sequestro del piccolo Farouk Kassam di sette anni nel 1992 ed aveva ottenuto la grazia dal Presidente della Rebubblica,
Per decorrenza termini, dopo il ritardato deposito delle motivazioni della sentenza di appello, era stato scarcerato con obbligo di dimora e firma ad Orgosolo da circa un’anno.
Condannato, in via definitiva dalla Cassazione a trent’anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, quando i Carabinieri -ieri pomeriggio- si sono recati alla casa per notificare la sentenza ed associarlo al carcere non lo hanno trovato. Al mattino non si era presentato alla firma per la prima volta dopo un anno.
Sembra che non abbia lasciato tracce della fuga. Inutili per ora le ricerche nelle sue vecchie basi.
Assurdo che, emanata la sentenza di condanna definitiva, che comportava la revoca della grazia concessa, il Mesina e la sua abitazione non siano state immediatamente sottoposte a controllo, in attesa dei successivi adempimenti.
Ed in questo delicato momento per la magistratura mi è toccato già di ascoltare condanne sommarie dei giudici da parte di certa televisione.
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